Il cane nell’arte, Trieste a sostegno di Torino

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redazione

19 Ottobre 2018
Reading Time: 2 minutes

In esposizione fino al 31 gennaio

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Il Servizio Musei e Biblioteche del Comune di Trieste collabora con il prestito di dieci pezzi delle sue collezioni alla mostra Cani in posa, tra Classicismo, Barocco e Novecento che avrà luogo a La Venaria Reale, Torino, da oggi al 31 gennaio 2019, ideata da Fulco Ruffo di Calabria, sviluppata da Francesco Petrucci in collaborazione con la Glocal Project.

È la prima grande mostra in Italia sul tema del cane nell'arte con sculture e dipinti eseguiti da alcuni dei massimi artisti di tutti i tempi. L'esposizione trova una sede naturale nella dimora sabauda, progettata come luogo di svago e di piacere legato all’arte venatoria, una delle attività umane di cui il cane è emblema principe per antonomasia.

I Musei triestini ricevono regolarmente richieste di prestito per la realizzazione di mostre organizzate da prestigiosi musei e centri espositivi in Italia e all'estero, in quanto ricchi di opere d'arte di alto livello.

Sei dei dieci pezzi delle collezioni triestine sono di epoca Sette-ottocentesca: due disegni di Giambattista Tiepolo (levrieri e pechinese), un disegno di August Tischbein raffigurante due bambini in posa con un cagnolino, tre dipinti a olio, di cui due ritratti muliebri, sempre con cani da compagnia, di cui uno attribuito a Natale Schiavoni, l'altro a Giovanni Battista Piazzetta, raffigurante la pittrice Giulia Lama, e uno maschile che ritrae un cavaliere con il suo levriero da caccia.

Accanto alle sei opere d'arte, il Civico Museo d' Antichità “J.J. Winckelmann” sarà presente con quattro reperti archeologici, due provenienti dalla Magna Grecia, più esattamente dalla Puglia del IV secolo a.C.: un Rhyton (o bicchiere) in terracotta a forma di testa di segugio e un bicchiere a due anse in vernice nera con decorazione dipinta in bianco a punta di pennello; accanto, due pezzi romani da Aquileia, una gemma con inciso un levriero e un gocciolatoio a forma di cane lupo proveniente dal tetto di un edificio.

Le schede scientifiche per il catalogo sono state redatte dalle conservatrici Lorenza Resciniti (Museo Sartorio) e Marzia Vidulli Torlo (Museo di Antichità J.J. Winckelmann).

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