Udine, presentata la stagione del CSS

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redazione

5 Settembre 2018
Reading Time: 6 minutes

37^ edizione di Teatro Contatto

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Prime assolute, novità drammaturgiche europee, debutti italiani, novità internazionali: dal 25 ottobre 2018 al 4 maggio 2019 torna ad animare la vita culturale e a qualificare l’offerta di spettacolo dal vivo udinese Teatro Contatto, la stagione di nuova scena contemporanea curata dal CSS Teatro stabile di innovazione del FVG.

Per la stagione numero 37, Teatro Contatto traccia un percorso di 23 proposte artistiche, con formazioni, compagnie e artisti italiani e internazionali, per 44 serate di spettacolo dal vivo nel segno delle arti sceniche contemporanee, dal teatro, alla danza, alle performance, ai recital di parole e musica.

La nuova stagione si inaugura fra ottobre e novembre con tre progetti produttivi e co-produttivi del CSS: apertura il 25 e 26 ottobre con la prima italiana (una co-produzione CSS con Centrale Fies di Dro, Teatro Stabile di Torino, São Luiz Teatro Municipal di Lisbona) de Il canto della caduta, la nuova creazione di Marta Cuscunà, immersione nel mito ladino dei Fanes ma con impiego di tecnologie robotiche applicate a pupazzi e macchine teatrali.

L’8 novembre per un mese (per tre sere e 5 settimane di replica fino all’8 dicembre), è la volta del nuovo progetto di teatro partecipato a cura di Rita Maffei, L’Assemblea, con un gruppo di partecipanti questa volta interamente al femminile e trasversale per appartenenza generazionale, in una riflessione sull’eredità della rivoluzione culturale e politica del ’68 alla luce dei nostri giorni.

Il 16 e 17 novembre fa tappa a Udine la tournée di 1984 (co-produzione CSS con ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione), con la regia del pluripremiato regista scozzese Matthew Lenton, con un cast di attori italiani interpreti del capolavoro fantasy di George Orwell, in una riflessione sulle forme di controllo che dominano il nostro presente.

Sempre per la produzione CSS, dal 7 al 23 febbraio, debutto in prima assoluta di Un intervento, prima messa in scena italiana dell’omonimo testo del drammaturgo britannico Mike Bartlett – un’accesa disputa etico-politica su pro e contro agli interventi bellici dell’Occidente – per la regia di Fabrizio Arcuri, con protagonisti Gabriele Benedetti e Rita Maffei.

Sostenuta dal CSS anche l’attività artistica di Giuliano Scarpinato, in scena a Contatto il 21 marzo con Se non sporca il mio pavimento, un nuovo lavoro sulle fragilità dell’adolescenza, in una elaborazione contemporanea del mito di Narciso, a partire da un recente fatto di cronaca nera.

Aida Talliente ha ricevuto il sostegno produttivo del CSS (in co-produzione con Teatro di Pergine) per la creazione di Il Vangelo delle beatitudini (23 febbraio), uno spettacolo animato dal bisogno di nutrire speranza, fatto di storie di uomini e donne che sanno andare avanti nonostante esperienze di vita dure come il carcere, l’assenza, il peso del silenzio, l’ingiustizia.

Il 29 e 30 marzo, la compagnia Leone d’argento alla Biennale, la catalana Agrupación Señor Serrano  presenta a Contatto Kingdom, un microcosmo di azione dal vivo, proiezioni video, modellini in scala per un’irriverente riflessione sul consumismo, realizzato da una prestigiosa cordata di teatri internazionali, con il CSS fra i co-produttori.

Al progetto Dialoghi – Residenze per le arti performative a Villa Manin è legato invece Overload (19 gennaio), la riflessione della compagnia toscana Sotterraneo, sull’ecologia dell’attenzione nei nostri tempi di sovraccarico di informazioni derivanti dalla Rete.

A questi progetti produttivi che trovano a Contatto una loro destinazione per il pubblico dei Teatri Palamostre e S. Giorgio, si intrecciano gli altri percorsi, ospitalità e debutti, anche grazie al ritorno a Udine di alcuni importanti protagonisti e formazioni italiane e internazionali.

Fra questi, Davide Enia è nuovamente protagonista, il 12 gennaio, di un monologo civile, L’abisso, intreccio di narrazione, orazione, arte del cunto. Giuseppe Battiston sarà impegnato in un ruolo-sfida, quello che gli permetterà di dare vita sulla scena alla figura di Winston Churchill, in uno spettacolo che debutterà nei maggiori teatri italiani questa stagione e che vedremo a Udine il 25 e 26 gennaio.

Panorama (2 marzo) è invece un lavoro che la compagnia italiana Motus ha creato per la compagnia La Mama dell’East Village newyorkese.  Panorama è una caleidoscopica performance sul nomadismo e sul diritto umano all’essere in movimento.

Pippo Delbono ha voluto creare uno spettacolo fatto interamente di una cosa, di uno stato d’animo raro e prezioso: La gioia (14 marzo). Con la sua compagnia e famiglia teatrale, Delbono incanterà Contatto mostrando la poesia che abita dentro a umane fragilità, in un’esplosione di danze, circo, fiori colorati, tango, parole e silenzi.

Peppe Dell’Acqua, per quarant’anni al fianco di Franco Basaglia nel suo lavoro di riforma che portò alla chiusura dei manicomi, prova a raccontare “la vera storia della liberazione dei matti” e l’epopea della legge 180. La malattia tra parentesi  (30 novembre) vede in scena lo psichiatra assieme a Massimo Cirri, nota voce di Caterpillar su Radio Due. Teresa Ludovico riscrive un Anfitrione (9 marzo) che risale al plot comico del suo antefatto per farci ritrovare Anfitrione e la moglie Alcmena in una società brutale, vendicativa dei nostri giorni, trasformandoli in malavitosi affiliati alla mafia e alla camorra.

Oggi affermato regista, Mario Martone esordì a teatro 35 anni fa con uno spettacolo che ha cambiato la storia del teatro di ricerca in Italia: Tango glaciale, In forma di “reload”, rivedremo quanto quel capolavoro conservi immutato  il potere evocativo del suo mondo visivo e sonoro, il fascino del trasformismo che muta spazi e storie.

Percorsi di ricerca coreografica contraddistinguono le serate del 15 dicembre, con un doppio spettacolo che impegna il danzatore, coreografo, visual artist Francesco Collavino in Catastrofe, un’occasione generativa che mette in relazione il concetto di perdita e quello di creazione. A seguire, nella stessa serata, Annamaria Ajmone e la cilena Marcela Santander Corvalán innestano in Mash una relazione fluida e dinamica che dialoga in forma giocosa con la memoria, citando performance anni ’60 e format televisivi.

La coreografa toscana Simona Bertozzi crea per 5 danzatori un elogio della diversità: Joie de vivre  (16 febbraio) crea spazio e accoglie tutto quanto è imprevedibile e inatteso, a partire dal grande dinamismo che vige in natura e nel mondo animale, soprattutto negli ambienti dove l’uomo non è arrivato a mettere mano.

Il 25 aprile, nella Festa della Liberazione, lo spettacolo rivelazione di Marta Cusunà, È bello vivere liberi!, biografia della partigiana giuliana Ondina Peteani, racconto civile per attrice, 5 burattini e un pupazzo.

Per due serate, la voce di Nicoletta Oscuro, la musica di Matteo Sgobino e Hugo Samek sono protagoniste di emozionanti recital di parole e musica: il 24 febbraio Parole-femmina è un caleidoscopio di donne, brevi biografie di madri, figlie, nipoti, zie e sorelle, creato dalle pagine della messicana Ángeles Mastretta. Il 24 marzo Tiempo detenido mette in musica e canto “la vita dentro”, in 26 racconti scritti da detenuti delle carceri italiane, dal reportage di Antonella Bolelli Ferrera.

Giorgina Pi  – regista, attivista, femminista – ha il merito di aver contribuito a far conoscere in Italia l’opera di Caryl Churchill,  la massima drammaturga britannica vivente, assieme a Tom Stoppard.

A Contatto, il 6 aprile, vedremo il suo capolavoro, Settimo cielo, in una adattamento italiano dei due atti-saga di famiglia. In un’atmosfera queer e punk, seguiremo le vicende di una famiglia negli anni del colonialismo vittoriano di fine Ottocento in Africa e 100 anni dopo nella Londra della liberazione sessuale e del thatcherismo.

La chiusura della stagione – il 3 e 4 maggio – è affidata al regista  portoghese e maestro dell’Ecole des Maitres, proprio questa estate:  Tiago Rodrigues. By Heart è un racconto sull’importanza della memoria, che coinvolge il pubblico giocando sul confine fra teatro, finzione e realtà, per ricordarci la nostra finitezza, la lotta che ingaggiamo ogni giorno contro il tempo, l’oblio, l’idea di invecchiare.

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