Dal Friuli il primo periodico da un carcere di Alta Sicurezza

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redazione

7 Novembre 2017
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Nasce “L’Aquilone”

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Giornali, laboratori di scrittura, trasmissioni radio o tv: sono oltre una quarantina le realtà che in Italia danno voce ai penitenziari.  Con il progetto L'Aquilone però, per la prima volta in Italia, un periodico nasce da una sezione di Alta Sicurezza.

Ideato e organizzato dalla cooperativa sociale La Collina, in collaborazione con il Garante per le persone private della libertà personale della Regione Friuli Venezia Giulia e la casa circondariale di Tolmezzo, attraverso il contributo della Regione, nel corso dei mesi si è sviluppata una vera e propria redazione all'interno della struttura di Tolmezzo che, settimanalmente, si incontra, discute e scrive su argomenti differenti. Nasce così L'Aquilone: non uno dei soliti “giornalini” che raccolgono poesie, pensieri e lamenti, ma un giornale che racconta gli stati d'animo provati e procurati, dando margine anche alla critica sulla condizione carceraria.

Pino Roveredo, Garante per le persone private della libertà personale della Regione Friuli Venezia Giulia, sottolinea come sia “vitale ed essenziale la cultura all'interno degli Istituti Penitenziari, cultura intesa come il sapere scolastico, il teatro e il giornale. Un giornale che prova ad abbattere molti luoghi comuni che descrivono il carcere con la comodità delle 24 ore in branda, ignorando gli aspetti disumani che vi girano dentro. A Tolmezzo ci sono persone condannate all'ergastolo, che trovano un motivo di sopravvivenza e riflessione anche raccontandosi con la scrittura”.

Fabio Inzerillo, presidente della cooperativa sociale La Collina, evidenzia come sia “normale per noi tentare di dar voce a chi vive condizioni di marginalità, lo facciamo attraverso l’inserimento lavorativo, attraverso Radio Fragola, emittente comunitaria di cui siamo proprietari, attraverso i molti progetti che facciamo all’interno delle scuole e quindi abbiamo colto ben volentieri questa sfida di far nascere una redazione giornalistica all’interno del Carcere di Tolmezzo. Visto il primo numero de “L’Aquilone”, posiamo dire che questa sfida è stata vinta.”

Sensibilizzare l'opinione pubblica sulla pena e sul carcere, informare sulle difficili condizioni di reclusione del detenuto, andando così ad abbattere il malessere del silenzio, dando il giusto riconoscimento al diritto di raccontarsi e di essere ascoltati. Uno stimolo per superare l'isolamento ed il “niente da fare” che spesso nelle realtà carcerarie diventa motivo di un indirizzo sbagliato e a senso unico.  Un momento di riflessione per raccontare il modo di trascorrere il tempo, di come sono lunghe le attese, ma anche di ripensare ai propri vissuti, attraverso una personale riflessione sul proprio passato.

Il passaggio successivo sarà quello di presentare il giornale all’interno di alcuni Istituti scolastici regionali, dove assieme a Pino Roveredo sarà occasione per parlare di legalità, comportamenti a rischio e carcere.

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