Un autunno tra arte, cultura e immaginazione

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redazione

11 Ottobre 2017
Reading Time: 2 minutes

L’offerta di Graz

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È un autunno di grandi eventi, di arte, cultura e immaginazione fatta realtà a Graz, il capoluogo della Stiria, Patrimonio Unesco per il suo centro storico e per il castello barocco di Eggenberg.

Il  23  settembre è stata inaugurata Transformers Art, un’esposizione di alieni robotici, giganti creati con materiali recuperarti nelle discariche, ispirati ai robot degli anni Ottanta e Novanta, per riflettere sulla sostenibilità del nostro stile di vita, sul rapporto uomo-macchina e sul riutilizzo creativo ma anche, semplicemente, per ritornare bambini ed entrare in un mondo di supereroi. I Transformers sono creati dall’artista montenegrino Danilo Baletic che ha iniziato a lavorare al progetto di robot giganti metallici nel 2012.

“Sono arrivato alla nona “creatura”, era ora di portarle in giro per il mondo, per farle conoscere”, ha commentato l’artista alla presentazione dell’esposizione di Graz. Dopo la prima mondiale, al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, dove in 2 mesi i visitatori sono stati più di 96.000, ci sono grandi aspettative per l’esposizione grazese . La sede della mostra è  il giardino dell’Arnold Schwarznegger Museum (www.arnieslife.eu). Il prezzo d’ingresso è di 8,90 euro e comprende l’accesso anche alle sale del museo. Transformers Art, che lascerà Graz a fine dicembre, sarà  poi in tour nel resto d’Europa, negli Usa e in Asia.

Ha appena aperto i battenti, e si concluderà il 15 ottobre, poi, lo Steirischer Herbst, letteralmente tradotto, l’Autunno Stiriano, festival di arte contemporanea che punta a valorizzare le contaminazioni tra le arti: ci sono musica e cinema, ma anche danza e teatro, musica e new media, performance e architettura. Steirischer Herbst  (www.steirischerherbst.at) quest’anno festeggia i 50 anni unendo agli eventi in programma degli speciali “Jubilee” ispirati alla storia del festival. Il tema del 2017, a cui tutti gli artisti hanno dovuto ispirarsi per proporre i loro interventi, è “Dove siamo ora”. Ci saranno quasi 90 appuntamenti tra spettacoli, mostre, eventi.

Ci sarà lo spettacolo Tender provocation of hope and fear  della coppia anglo-svizzera J&J, dedicato alla ricerca, alla perdita e al recupero della speranza. Ci sarà la Cuckoo, la performance dell’artista coreano Jaha Koo, ispirata alla tragica solitudine in cui vive l’uomo tecnologico. E poi il belga Benjamin Verdonck, il poeta delle piccole cose, che si esibirà al Festival Center proponendo le sue semplici risposte alle grandi domande sull’universo e il significato della vita, l’installazione Guests arrived, none of us could see them del tedesco Vaijko Chachkhiani, con protagonista una casa deserta, zeppa di drammi silenziosi, e l’esposizione Prometheus Unbound, alla Neue Galerie, dedicata al mito di Prometeo, alla sua importanza per una visione più eurocentrica, del mondo.

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