Gorizia, nasce il fondo intitolato a Mirjam Koren

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Margherita Reguitti

24 Aprile 2017
Reading Time: 3 minutes

A cura della Biblioteca statale isontina

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È intitolato alla autrice radiotelevisiva goriziana Mirjam Koren (Gorizia 1949-Trieste 2010) il nuovo fondo della Biblioteca statale isontina, costituito grazie alla donazione della famiglia di oltre 1.100 fra volumi, opuscoli e periodici. Materiali raccolti da una delle protagoniste della cultura della comunità slovena in Rai e regione.

Entrata in Rai nel 1987 si occupò prima di programmi in radio e poi in televisione. Molti i documentari e gli approfondimenti che portano la sua firma negli oltre 30 anni di carriera in via Fabio Severo. Esperta in cinematografia, fu tra i promotori dell'associazione Kinoatelje, si impegnò affinché la filmografia slovena fosse regolarmente inserita nei programmi RAI regionali. Con il regista e sceneggiatore Vuk Babić, sposato nel 1984, contribuì alla conoscenza e alla diffusione della produzione culturale e cinematografica dell’Europa centro-orientale. Molte sono anche le regie teatrali che portano la sua firma

Il fondo costituito in BSI, in fase di catalogazione, è composto da testi in italiano, serbo, croato e sloveno. Comprende, fra gli altri, classici della letturatura e poesia, testi di sociologia, psicologia e filosofia. Molto ricca è la sezione in lingua slovena con particolare attenzione agli autori regionali, accanto a quella dedicata alla musica e ai media: radio, televisione e cinema.

Mercoledì 26 aprile 2017 alle 17 a Trieste, nella sede Sede RAI di via Fabio Severo 7, verrà proiettato il documentario “Terra senza stato” di Katja Colja, vincitore del premio organizzato in sua memoria dalla RAI FVG, dal Kinoatelje, dallo Slovenski klub e dal Gruppo-Skupina 85.

 

Biografia

Mirjam Koren nasce a Gorizia dove frequenta le scuole con lingua di insegnamento slovena. Consegue la maturità classica al liceo Primož Trubar. All’Università di Trento si laurea in sociologia con una tesi sull’autogestione jugoslava. Collabora con l’istituto sloveno di ricerca SLORI. Dopo la riforma del 1975 della RAI – Radiotelevisione italiana, che prevede per la minoranza slovena nel Friuli Venezia Giulia programmi televisivi in aggiunta a quelli radiofonici, vince un concorso e nel 1978 è assunta alla Sede regionale RAI di Trieste in qualità di programmista-regista.

Durante i suoi trenta anni in RAI realizza vari cicli di programmi radiofonici. Attenta osservatrice della vita della minoranza slovena in Italia approfondisce numerosi temi culturali e sociali, propone un punto di vista volto al superamento dei conflitti e delle divisioni che caratterizzano i territori di confine.

Negli anni ’90 si dedica con passione al documentario televisivo. I lavori che firma da regista presentano vicende ed esperienze umane della storia recente, sempre affrontate con sensibilità e rigore intellettuale: Televizija radiu hvaležno poklanja, 1995 (Grato omaggio della televisione alla radio), in occasione dei 50 anni della radio slovena a Trieste; Josip Križaj, pilot, 2001 (Josip Križaj, pilota), sulla figura di un leggendario aviatore nato sul Carso; Spomini, 2004 (Memorie), una ricerca sulle deportazioni nei lager nazisti. Per la terza rete RAI, nell’ambito della rubrica La grande storia, collabora al documentario Il maresciallo Tito.

Nel 2006 è nominata responsabile dei programmi sloveni della Sede RAI del Friuli Venezia Giulia, incarico che ricopre fino al pensionamento nel 2010. Membro del Consiglio d’Amministrazione del Teatro Stabile Sloveno e fondatrice dell'associazione Kinoatelje di Goriz.

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