Udine, denunciato imprenditore cinese per sfruttamento prostituzione

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redazione

16 Dicembre 2016
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Operazione della Guardia di Finanza

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I Finanzieri del Comando Provinciale di Udine, su ordine del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale del Capoluogo, hanno sottoposto a sequestro i locali di un Centro Massaggi di Pradamano. L’esercizio, gestito da un 52enne cittadino cinese, si presentava, esternamente, come un tradizionale centro estetico, ingentilito da raffinati motivi orientali diretti a suggestionare la clientela a sperimentarne l’atmosfera di delicato e riservato relax.

L’anomalo andirivieni di avventori, tutti di sesso maschile, e la contenuta permanenza all’interno dei locali, avevano però spinto i Militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Udine ad approfondire il contesto che, già così, iniziava a rivelare gli aspetti tipici di una casa di tolleranza. Grazie a una serrata attività di indagine, svoltasi anche interpellando direttamente e immediatamente la clientela appena uscita dal Centro, le Fiamme Gialle hanno dimostrato che gli avventori, ben consapevoli della effettiva tipologia del locale, vi si recavano apposta per fruire delle prestazioni sessuali offerte dalle lavoratrici, anch’esse cinesi, a completamento di un massaggio che di estetico aveva solo il nome.

Alcune delle ragazze, prive di certificazioni o abilitazioni all’esercizio della professione fisioterapica, erano peraltro note con nomi italianizzati di mera fantasia utili, però, nel passaparola dei clienti abituali, per descriverne le doti e mirare all’aumento di domanda per accrescere il volume d’affari.

Grazie alla ricostruzione operata, il titolare, un imprenditore cinese residente a Milano, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Udine per violazione della c.d. Legge Merlin, per aver tollerato ma, soprattutto, sfruttato l’esercizio del meretricio all’interno dei locali da lui gestiti. Ne è seguita, su ordine dell’Autorità Giudiziaria, una perquisizione dei locali grazie alla quale sono stati acquisiti ulteriori spunti che hanno portato, su proposta dei militari, condivisa dalla Procura della Repubblica di Udine e da questa formulata al Tribunale alla sede, al sequestro preventivo del Centro Massaggi, funzionale a impedirne la prosecuzione dell’attività.

Nel corso delle operazioni, i Finanzieri hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro ulteriore documentazione e 1.500 euro in contanti, provento delle prestazioni rese nelle ore precedenti. La posizione fiscale della ditta è ora al vaglio dei militari, chiamati a ricostruirne il reddito effettivamente incassato dalla illecita attività esercitata.

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