A Sacile gli astri nascenti del pianoforte

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redazione

23 Settembre 2016
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Presentata la stagione Fazioli Concert Hall

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Alla Fazioli Concert Hall sono stati svelati i contenuti della dodicesima stagione, che da novembre ad aprile, per due venerdì al mese, vedrà alternarsi grandi solisti di fama internazionale e astri nascenti dell’interpretazione pianistica.

Il sipario si alza con un nome che può risultare nuovo persino a molti intenditori, a rafforzare l’impegno di Fazioli nell’individuare giovani talenti che posseggano i tratti dell’interprete d’eccezione: il rumeno Daniel Petrica Ciobanu che si esibirà il 4 novembre. Quando venne ascoltato nel 2014 in un’occasione privata alla Fazioli Concert Hall, pur in pochi minuti di esecuzione e fra tanti altri talenti provenienti da scuole britanniche, rimase impresso indelebilmente alla Direzione artistica, per la vivace personalità di musicista istrionico e inventivo.

Anche la scelta degli altri solisti è stata mossa dall’intento di dare spazio a chi ha davvero “qualcosa di nuovo da dire”. Tre di loro sono poco meno o poco più che trentenni. L’armena Nareh Arghamanyan, che si esibirà il 18 novembre con un programma incentrato su compositori russi, è cresciuta in un'area pesantemente sovietizzata, e ha conosciuto le privazioni dovute alla drammatica situazione storico-economica del suo Paese, trovando nel pianoforte la sua ragione di riscatto.

Alessandro Deljavan (24 febbraio), nato da madre italiana e padre persiano, spicca fra i pianisti più interessanti della sua generazione in particolare dopo la fortunata partecipazione al Concorso Van Cliburn in Texas nel 2009. Lo svizzero Francesco Piemontesi (24 marzo) residente a Berlino, ha fatto tesoro degli insegnamenti di Alfred Brendel, e possiede quella rara combinazione di solidità tecnica e vivacità intellettuale che rende avvincente ogni sua interpretazione.

A fianco dei nomi appena menzionati, brillano due stelle del firmamento pianistico: torna a Sacile Angela Hewitt (27 gennaio), celebrata interprete bachiana che, per quanto instancabile, solo in virtù dell’affetto per i pianoforti Fazioli ha potuto inserire un’ulteriore data nel suo già oltremodo fitto calendario di appuntamenti concertistici.
Il 10 febbraio, invece, sarà la prima volta alla Fazioli Concert Hall per Alexander Lonquich, solista di fama internazionale che sempre più spesso coltiva anche il ruolo di direttore e che ha avviato una fortunata collaborazione con il Colibrì Ensemble, Orchestra da Camera di Pescara. Si tratterà dell’appuntamento più ambizioso in termini di ampiezza di organico mai ospitato presso la sala di Sacile, essendo in programma il Concerto per pianoforte e orchestra op. 54 di Schumann.

La musica da camera resta un capitolo fondamentale della programmazione Fazioli Concert Hall. Anche quest’anno vengono coinvolte personalità di spicco che intendano il lavoro cameristico come ricerca comune e continuativa con i propri colleghi. Ecco dunque l’appuntamento del 2 dicembre con la violinista Francesca Dego e con la pianista Francesca Leonardi, reduci dall’aver portato a termine la magistrale impresa di incidere tutte le sonate di Beethoven per Deutsche Grammophon.

Il 10 marzo ritorna la veneziana Gloria Campaner, stavolta a fianco dell’acclamato violoncellista tedesco-canadese Johannes Moser, definito “memorabile” dal Los Angeles Times, con il quale da qualche tempo lavora con il proposito di rinnovare il potenziale espressivo e comunicativo del repertorio per questa formazione. E sempre in tema di ritorni, se il Trio di Parma nel 2007 propose un programma monografico su Ravel, il 13 gennaio condurrà il pubblico attraverso un approfondimento tutto beethoveniano.

Quasi immancabile l’appuntamento per due pianoforti, quest’anno inserito come gran finale di stagione, previsto per il 21 aprile. A distanza di dieci anni, i pianisti canadesi Louis Lortie ed Hélène Mercier fanno di nuovo tappa a Sacile insieme, per presentare parte del repertorio contemplato dai progetti discografici con i quali il duo ha ripreso la sua attività dopo una lunga pausa.

«Come di consueto, il nostro augurio – dichiara Paolo Fazioli – è di essere riusciti a comporre un mosaico sfaccettato intorno al mondo del pianoforte, fra repertori e interpreti, i cui elementi stuzzichino la curiosità e l’interesse dei nostri spettatori».

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