E se il latino non fosse una lingua morta?

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redazione

9 Settembre 2016
Reading Time: 4 minutes

Focus speciale a “pordenonelegge 2016”

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Al via pordenonelegge 2016, e anche quest’anno quasi simultaneamente alla Festa del Libro squillerà la fatidica campanella per milioni di studenti e insegnanti italiani. Così, se ai più piccoli pordenonelegge dedica la sua vasta e coloratissima sezione “Junior”, agli studenti più grandi e ai loro docenti propone un percorso legato ai temi di maggiore attualità intorno al dibattito per la nuova e buona scuola. Con molte novità e più di qualche ‘provocazione’: come quella di un rinnovato patto fra gli studenti e lo studio del latino, un’idea quasi trasgressiva nel terzo millennio globalizzato. Ma a pordenonelegge si scoprirà che il latino può fare rima con twitter e con un cult della lettura adolescenziale, “Il Diario di una schiappa”.

Lo ha tradotto nei “Commentarii de Inepto Puero” Jeff Kinney e ne disserterà a pordenonelegge, (mercoledì 14 settembre, ore 11.30 Palazzo della Provincia) con Monsignor Daniel B. Gallagher, l’uomo che twitta per Papa Francesco nella lingua di Cicerone.

Tante le novità collegate al percorso scuola di pordenonelegge: a cominciare dall’uscita de “La scuola della felicità” (Mondadori), il nuovo romanzo del Direttore artistico di pordenonelegge Gian Mario Villalta. In libreria dal 13 settembre è un romanzo di formazione dove non sono solo gli adolescenti ad affrontare un processo di profondo cambiamento, ma anche il loro insegnante: alla fine di un anno scolastico che ricorderà per tutta la vita ritroverà, forse, un senso nel proprio preziosissimo lavoro.

Anteprima d’eccezione sul tema del latino, a pordenonelegge, sarà quella dello studioso Ivano Dionigi, già Magnifico Rettore all’Università di Bologna. Sabato 17 settembre (Palaprovincia Largo San Giorgio, ore 9:30) converserà con Federico Condello e Gianantonio Collaoni presentando “Il presente non basta. La lezione del latino” (Mondadori) in cui è raccolta la sua ultima lectio pronunciata in veste di Rettore per dimostrare quanto la lingua latina conti ancor oggi per una brillante formazione professionale e politica.

E sempre sabato 17, alle 11 al Ridotto del Teatro Verdi appuntamento con “Viva il latino. Storia e bellezza di una lingua inutile”: Nicola Gardini e Piervincenzo Di Terlizzi, coordinati da Roberto Cescon, si confronteranno sull’ “utilità” del latino.

Dal latino ai classici: pordenonelegge ne disserterà in vari incontri a cominciare da “Nuda Veritas. Da Omero a Orson Welles” (mercoledì 14, Palaprovincia ore 10), con Alice Andreoli, Elisa Bugin, Filippomaria Pontani, Lucia Prauscello. Una conversazione curata da Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani. In collaborazione con Classici Contro, per rileggere i classici antichi e ritrovarli nelle proiezioni del nostro tempo.

“Classici per la vita. Una piccola biblioteca ideale” titola l’incontro con Nuccio Ordine di giovedì 15 settembre (ore 10.30, Spazio BCC). Fedele ai versi di Jorge Luis Borges, Nuccio Ordine prosegue la sua battaglia per i classici, nella convinzione che un breve testo (illuminante e fuori dai sentieri battuti) possa suscitare la curiosità dei lettori e incoraggiarli a immergersi nell’intera opera.

A proposito del classico dei classici, due saranno le “lezioni” scespiriane a pordenonelegge 2016: giovedì 15 settembre, alle 11.30 nello Spazio ITASincontra, Piero Dorfles racconta “L’opera immortale di Shakespeare”: l’opera di un Genio, colta nei suoi caratteri essenziali dal racconto di un fine interprete della letteratura. E venerdì 16 settembre, alle 18.30 nel Convento di San Francesco ecco “Shakespeare in scena” con il reading di Patrizia Cavalli: quattro traduzioni nate ma per il palco – La tempesta, Sogno d’una notte d'estate, Otello e La dodicesima notte –  vengono raccolte in un unico volume da Nottetempo edizioni, mantenendo però la natura aerea e vocale per la quale sono state scritte, pensate e tradotte.

“Raccontare la poesia del Novecento nella scuola superiore” è una scelta coraggiosa: sempre più difficile non solo per il rischio di perderne il valore estetico e antropologico di fondo, ma anche per esigenze pratiche come la mancanza di tempo, i “programmi”, le scelte didattiche. C’è un modo per andare oltre Montale, Ungaretti e Saba e far incontrare ai ragazzi le voci più rappresentative del presente? Ne dibatteranno venerdì 16 settembre (ore 9.30, Ridotto del Teatro Verdi) Roberto Carnero, Hermann Grosser e Davide Rondoni coordinati da Roberto Cescon. Dalla poesia alla letteratura: il poeta e scrittore Davide Rondoni rilancia il pamphlet “Contro la letteratura. Un'accusa e una proposta” (Bompiani). Un j'accuse molto duro, ma anche ben argomentato, su come la scuola riesca in molti casi a far odiare cose belle come la poesia, i romanzi, l'arte in genere. «Il gran dispendio di soldi, persone, energie a scuola – spiega Rondoni – sembra non generare, se non minimamente, gusto e abitudine alla letteratura».

“Letteratura e scelta” sarà tema della conversazione fra Giorgio Ficara e Paolo Di Paolo (sabato 17 settembre, ore 10 Auditorium Istituto Vendramini), per capire se esiste ancora la letteratura italiana? Qualche “apocalittico” dice di no. Qualche “continuista” dice di sì: si nasconde in angoli remoti e refrattari… Di “Un Orlando furiosamente classico?” converseranno, ancora, Alberto Casadei e Filippo Tuena (domenica 18 settembre, ore 15 Ridotto del Teatro Verdi), per andare alla genesi del poema e ritrovare l’eco delle prime reazioni al suo apparire: “Messer Lodovico, dove mai avete trovato tante corbellerie?”, pare abbia chiesto il Cardinale Ippolito d’Este all’Ariosto.  

In un percorso legato alla scuola non poteva mancare un focus sull’avventura di Barbiana e Don Milani: una rilettura d’autore arriva con Eraldo Affinati, chiamato a dialogare de “L’uomo del futuro. Sulle strade di don Lorenzo Milani” venerdì 16 settembre (ore 21, Ridotto del Teatro Verdi) insieme con Francesco Di Lorenzo e Piervincenzo Di Terlizzi. Eraldo Affinati racconterà il sogno di una scuola che sta mettendo radici anche in Friuli: la Penny Wirton, dove centinaia di volontari insegnano la lingua italiana ai giovani immigrati, i ragazzi di Barbiana di oggi.

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