Come avviene la ricognizione di una memoria?

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redazione

29 Marzo 2016
Reading Time: 2 minutes

Workshop a Gorizia

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Due appuntamenti di livello internazionale segneranno il programma di workshop proposto da Invisible cities, il festival internazionale della multimedialità urbana che offre un cartellone di spettacoli, performance, installazioni, e iniziative educative volte alla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale dalle città utilizzando i linguaggi della multimedialità e delle nuove tecnologie.

Per InVisible Cities Studio Azzurro, il più importante studio di produzione multimediale in Italia, ha pensato a “Ricognizione di una memoria, workshop realizzativo per un’installazione interattiva sull’identità del territorio a cura di Leonardo Sangiorgi, un’esperienza laboratoriale che affronterà tutte le fasi di realizzazione di un’opera multimediale, dall’idea al progetto, dalle riprese al montaggio fino alla realizzazione dei sistemi interattivi. Il workshop si terrà nel Complesso di Santa Chiara, via Santa Chiara a Gorizia, dal 19 al 25 maggio.

Il gruppo artistico di videoarte Studio Azzurro è stato fondato nel 1982 a Milano da Fabio Cirifino, Paolo Rosa, Leonardo Sangiorgi, ai quali si è aggiunto, nel 1995, Stefano Roveda. Integrando linguaggi e competenze diverse, dalla fotografia al video, dalla grafica ai sistemi interattivi, Studio Azzurro ha intrapreso un percorso progettuale complesso, elaborando videoinstallazioni (Il nuotatore, 1984; Megalopoli, 2000) e videoambientazioni interattive che coinvolgono lo spettatore in un racconto di immagini e sensazioni, tra cui Tavoli (perché queste mani mi toccano?) (1995); Coro (1995). Questo workshop si inserisce all’interno di un nuovo ciclo di opere, chiamato “Portatori di storie”, in cui viene sperimentata una forma di interattività che vede il visitatore coinvolto, con modalità fortemente partecipative, nella scoperta del territorio locale, attraverso il racconto dei suoi abitanti. Le prime opere di questo progetto sono state presentate a Casablanca, con Sensible Map, alla Biennale internazionale di Santa Fe, La quarta scala e all’Expo Universale di Shanghai 2010, con Sensitive City.

Il secondo workshop proposto nel programma è “Hi-Books / La realtà aumentata applicata ai libri” a cura di Martin Romeo, artista multimediale italiano, cresciuto in Argentina, la cui ricerca è rivolta all’arte interattiva, già assistente dell’artista Klaus Obermaier e collaboratore tra gli altri di Olafur Eliasson, Fabrizio Plessi, Orlan nella realizzazione dei loro progetti.

Il workshop fornisce i mezzi e le conoscenze per creare un proprio “libretto” interattivo. L'utilizzo delle nuove tecnologie permetteranno di animare e rendere sensibile il testo e le immagini che formeranno le diverse pagine con la possibilità di sperimentare, giocare e conoscere le nuove tecnologie in funzione della realizzazione di un manufatto di impronta editoriale. È un'occasione per riflettere sull'oggetto “libro” con chiave innovativa, con l'obiettivo di combinare diversi mezzi espressivi. Questo secondo workshop si terrà tra il 26 e il 28 maggio sempre presso il Complesso di Santa Chiara, via Santa Chiara a Gorizia.

Le iscrizioni in entrambi i casi chiudono il 18 aprile.

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