Le navi di Trieste nel mondo

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redazione

6 Marzo 2016
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A fine marzo la mostra sul Lloyd

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Riannodare i fili del ricordo, conservando il disegno delle ambizioni, dei sogni, delle realizzazioni di un’impresa che ha portato il nome di Trieste nel mondo. Con questa finalità nasce la mostra “Lloyd. Le navi di Trieste nel mondo”, promossa e realizzata dal Comune di Trieste, in collaborazione con l’Autorità Portuale di Trieste, con il contributo della Regione, della Fondazione CRTrieste e della Fondazione benefica Kathleen Foreman Casali.

La mostra sarà inaugurata venerdì 25 marzo (apertura al pubblico dal 26 marzo al 9 ottobre 2016), nello spazio della Centrale Idrodinamica, in Porto Vecchio, uno dei più importanti esempi di archeologia industriale in ambito portuale.

“Nata per valorizzare un grande patrimonio storico e culturale – sottolinea il sindaco Roberto Cosolini, ricordando il lavoro scientifico coordinato dai Civici Musei Scientifici su fondi archivistici, centinaia di reperti originali e modelli di navi (alcuni in assoluta anteprima) – questa mostra ricostruisce la funzione di una compagnia di navigazione, intimamente legata alla storia di Trieste e alle grandi imprese portuali e marittime, catalizzatore della modernità della città, e rappresenta un evento culturale, didattico e turistico di interesse nazionale, se non europeo, nucleo di un grande Museo del Mare”.

“La memoria del Lloyd – aggiunge il segretario generale dell’Autorità Portuale di Trieste Mario Sommariva – si collega all’anima più profonda di questa città. Trieste è il mare e il porto, oggi come ieri. Guardare alla grandezza del Lloyd, alla sua storia gloriosa, altro non è se non uno stimolo a dotarci di strategie innovative e di una forte proiezione internazionale”. 

“Embrione della mostra è la Collezione del Lloyd – spiega l’assessore alla Cultura Paolo Tassinari –  tramandata negli anni dal Lloyd Austriaco, al Lloyd Triestino, a Italia Marittima (oggi unica compagnia armatrice italiana di container che appartiene a Evergreen Group di Taiwan), fino all’acquisizione da parte della Regione. Il Comune di Trieste, che ha ricevuto la Collezione dall’Amministrazione regionale – precisa Tassinari, ringraziando per l’impegno profuso Nicola Bressi, Direttore dei Civici Musei Scientifici, gli storici e curatori Maurizio Eliseo con Giulio Mellinato e Sergio Vatta, e Stelio Zoratto e Claudio Raini del Museo del Mare – ha catalogato oltre 6.200 pezzi, digitalizzando schede descrittive e immagini: modellini dei vecchi piroscafi e delle motonavi, quadri, porcellane, statue, manifesti pubblicitari, fotografie d’epoca, argenterie, libri di bordo, piani di costruzione, nomi di comandanti, di artisti e di progettisti”.

“L’itinerario della mostra copre un periodo rivoluzionario nella tecnica della navigazione – afferma il curatore Maurizio Eliseo – nell’ampliamento dei traffici e nello sviluppo economico e sociale di Trieste, attraverso alcuni filoni narrativi, che rispecchiano le tre sezioni in cui era divisa l’attività della società, già dalla prima metà dell’Ottocento: l’intelligence marittima e commerciale, la navigazione a vapore, l’editoria. L’esposizione ricostruisce la funzione del Lloyd come catalizzatore della modernità, sottolineando la sua attività innovativa nello specifico ambito marittimo, attraverso la precoce adozione di numerose innovazioni nel corso del tempo: dai sistemi di propulsione alla forma e ai materiali degli scafi, dall’organizzazione dei servizi alla scelta delle rotte, e altro ancora. Ampio e qualificato spazio viene dedicato anche alla generazione e diffusione di capitale umano, di cultura e di organizzazione, di rapporti finanziari e d’affari che si sono conservati nel tempo, all’interno della ricostruzione di un rapporto fortemente simbiotico con la città e la comunità locale.

Sono esposti oggetti originali: dagli arredi di bordo alle opere d’arte (ritratti ottocenteschi dei fondatori del Lloyd Austriaco, le opere di Marcello Mascherini); dai volumi a stampa ai 60 bozzetti originali della rivista «Sul Mare»; dagli oggetti della vita quotidiana a bordo alle grandi realizzazioni ingegneristiche dell’Arsenale (la cui dimensione enorme si capisce dal plastico di Trieste nel 1889); dai documenti aziendali alla storia delle rotte percorse dai piroscafi, per arrivare alla vita delle principali navi, ai paesi e alle realtà toccate dalle rotte, alle attività promozionale, ai rapporti con la città e con il territorio. Svariate decine di modelli di navi – alcuni in assoluta anteprima, tra cui quello storico della motonave Victoria – raccontano dal vero i cambiamenti vissuti dalla navigazione nel corso degli ultimi due secoli”. 

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