Se vuoi sognare, svegliati

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Margherita Reguitti

22 Gennaio 2016
Reading Time: 4 minutes

Giovanni Fraziano

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È di queste settimane l’uscita, per le edizioni EUT di Trieste, del volume “Le regole del gioco”, scenari architettonici e infrastrutturali per l’aeroporto FVG, che ripercorre le tappe dello studio, durato due anni, che ha condotto alla definizione delle linee guida per la progettazione del Polo Intermodale dell’Aeroporto di Ronchi dei Legionari, unico scalo per traffico merci e passeggeri della regione.

Lo studio, realizzato grazie a una convenzione stabilita tra aeroporto e Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Ingegneria e Architettura, da un gruppo di ricerca diretto dall’architetto professor Giovanni Fraziano e composto dagli architetti Thomas Bisiani, Luigi Di Dato, Claudio Meninno, Adriano Venudo e Marko Verri, con il contributo di Stefano Simionato e Beppe Rocco, ha ottenuto significativi riscontri a livello nazionale e internazionale e cadenzato per gradi successivi il ridisegno dell’aeroporto (guarda il video), prevedendo la realizzazione di una stazione ferroviaria collegata da una passerella all’area arrivi e partenze per un tempo di percorrenza a piedi di 8 minuti, di una stazione di autobus, della creazione di oltre mille parcheggi a raso e 500 posti in una struttura multipiano, aree servizi e spazi commerciali.

Nota da tempo l’importanza strategica e la centralità dell’aeroporto e della sua necessaria riqualificazione attraverso un nuovo sistema intermodale in grado di rappresentare la base di nuove politiche regionali inerenti trasporti e sistemi infrastrutturali, diventa molto interessante ripercorrere i tratti metodologici e concettuali di un’esperienza che si distingue per la chiarezza di intenti e soluzioni non disgiunte da un’attenzione agli aspetti economici e ambientali, tale da farne un modello per caratteri di generalizzabilità e capacità di interlocuzione tra diverse competenze e diverse istituzioni. Per farlo ci siamo rivolti  direttamente al professor Giovanni Fraziano.

Da dove avete iniziato per individuare le linee portanti di questo progetto e quali sono stati i riferimenti?

«Si è iniziato da un’analisi attenta dello stato di fatto a livello ambientale, territoriale e infrastrutturale. Da una valutazione delle azioni pregresse, in particolare l’ultimo studio di fattibilità elaborato dopo una lunga serie di ipotesi susseguitesi negli ultimi venti anni. A cui si aggiunge una profonda presa d’atto dei vincoli, numerosi, che investono l’area: vincoli urbanistici, paesaggistici, idrogeologici e delle aero superfici per citarne alcuni. Quanto ai riferimenti, si è badato innanzitutto alla scala, alla congruità dimensionale, dunque alla costruzione di una casistica appropriata, tale da consentire confronti in termini di costi, azioni e risposte oggettivamente efficaci a un tema complesso come quello dell’intermodalità, in un contesto che non può che essere internazionale».

Quanto tempo per arrivare all’elaborato e quali sono state le difficoltà maggiori e quali invece i punti di forza?

«Complessivamente il lavoro è durato due anni e si è sviluppato per fasi successive – 15 in tutto – con un impegno notevolissimo nella fase di analisi e definizione delle linee guida, più graduale per quanto attiene i momenti di verifica, integrazione e successivamente di elaborazione degli scenari relativi alle modalità e possibilità di sviluppo delle aree adiacenti il polo».

Quante sono le soluzioni progettuali presentate, cosa condividono e in che cosa si differenziano?

«Si sono inizialmente messe a confronto sette diverse ipotesi, volutamente un campo di possibilità ampio per valutare al meglio le dinamiche territoriali interessate dal polo e i flussi da cui è investito in relazione alle reti di affluenza. In seguito ne sono state formalizzate due, basate su una diversa circolazione interna, il cui confronto attraverso un’attenta comparazione dei costi e benefici ha poi condotto a un’opzione definitiva e dunque alla definizione di un programma delle opere rispondente agli indirizzi programmatici, orientati come noto a una previsione di sviluppo dell’aeroporto FVG in termini di crescita dei flussi, di estensione del bacino di utenza e alla conferma dello stesso nel ruolo di infrastruttura strategica in ambito regionale. La definizione delle linee guida non è avvenuta per tentativi o successive approssimazioni, ma seguendo una prassi “scientifica” in grado di portare a sintesi il complesso sistema di variabili che caratterizzano progettualità di questo tipo».

Quali le peculiarità del futuro polo intermodale?

«Il progetto del polo intermodale di Ronchi dei Legionari è stato scelto tra i finalisti per il Global Air Rail Award a Oslo nel 2014 e Toronto nel 2015. Selezionato da una giuria internazionale composta da qualificati esperti del settore, è risultato finalista per due delle nove categorie presenti alla manifestazione: Concept of the Year e Project of the Year, classificandosi nella graduatoria finale al secondo posto. Il Global Air Rail Award premia la concezione e la realizzazione delle migliori opere intermodali-aeroportuali del mondo, le peculiarità mi sembra possano essere ben definite attraverso le parole della giuria che ha espresso apprezzamento per la visione a medio e lungo termine dell’intero progetto, grazie alla quale “si potranno raggiungere risultati positivi sia di carattere logistico che ambientale. Approfondendo la visione strategica dell’intervento ne ha sottolineato i caratteri paesaggistici e la definizione degli scenari evolutivi, che offrendo un ampio spettro di possibilità di utilizzo dei comparti adiacenti, potranno adattarsi alle diverse future condizioni economiche”».

Rispetto agli altri aeroporti delle stesse dimensioni da un punto di vista logistico e di servizi, quali saranno i punti di forza per attrarre passeggeri?

«Il collegamento diretto alla ferrovia rappresenta un salto di qualità notevolissimo, l’integrazione con gli altri mezzi di trasporto, la varietà e aumentata disponibilità di parcheggi muteranno radicalmente l’accessibilità della struttura e lo stato attuale. Se a ciò saprà aggiungersi un ammodernamento adeguato della stazione passeggeri e delle strutture esistenti, i punti di forza a supporto di una rinnovata attrattiva diventano molti. A tutto favore di un ruolo non più marginale dell’aeroporto».

Quanto tempo ci vorrà prima dell’inizio dei lavori?

«Il primo lotto dovrebbe prendere avvio entro il prossimo mese maggio, dopo l’avvio dei lavori di adeguamento della SS14».

Un grande progetto in tempo di crisi globale, un sogno che diventa realtà?

«Rispondo con una battuta non mia: “Se vuoi sognare svegliati!”».

Il titolo del volume “Le regole del gioco” cosa suggerisce?

«L’importanza delle convenzioni e della loro conoscenza. Senza queste non c’è proiezione, non c’è dunque progetto».

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