Quando il ricordo diventa musica

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redazione

3 Settembre 2015
Reading Time: 4 minutes

Presentata la 38^ edizione di Settembre Musicale

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Compie trentotto anni il Settembre Musicale e mantiene alte le tradizioni che hanno da sempre arricchito la cattedrale triestina con musica di grande livello. Quattro i concerti, attesi per le serate di lunedì 7, 14, 21 e 28 settembre con inizio alle 20.30 (ingresso libero).

Un’edizione che, per la prima volta dopo quasi trent’anni, si vede privata della presenza del maestro Marco Sofianopulo, scomparso lo scorso novembre. Personalità prestigiosa all’interno della vita musicale della città, compositore di fama internazionale e (dopo esserne stato organista per qualche anno) direttore della Cappella Civica dal 1986, Sofianopulo – anche docente al Conservatorio di Trieste – ha sempre curato anche tutte le attività collaterali e connesse alla Cappella. È stato l’anima del Settembre Musicale per due terzi della sua decennale storia: la nuova edizione non poteva, dunque, che essere a lui dedicata.

A coordinare le scelte artistiche di quest’anno è Roberto Brisotto, organista e attuale direttore pro tempore della Cappella Civica, dopo la scomparsa del Maestro. Il repertorio dei quattro concerti accoglie, accanto a pagine classiche, varie composizioni di Sofianopulo, alcune anche in prima o seconda esecuzione assoluta; la rassegna si chiude con un concerto eseguito dalla Cappella Civica e pressoché interamente dedicato a musiche del Maestro scritte per le funzioni religiose della Cattedrale.

Il primo concerto, lunedì 7 Settembre, è l’unico recital interamente organistico: protagonista è il Roberto Antonello, concertista di grande prestigio internazionale e docente al Conservatorio di Vicenza. Il programma è incentrato sull’ultimo lavoro di Sofianopulo dedicato all’organo: Trittico, una pagina in tre movimenti, qui alla seconda esecuzione assoluta, di notevole complessità tecnica e musicale, e della quale lo stesso Antonello è dedicatario. Accanto a Trittico alcune importanti pagine bachiane (il bellissimo Preludio e Fuga in si minore ed il corale Vater Unser im Himmerleich) e la monumentale Grande Pièce Symphonique di César Franck.

Interamente vocale, invece, il secondo appuntamento: lunedì 14 settembre è la volta del giovane quartetto vocale italiano “La Rosa dei Venti”, realtà tra le più interessanti del nuovo panorama nazionale. Nato all’interno dell’esperienza del Coro Giovanile Italiano e composto da solisti provenienti da diverse parti d’Italia, il quartetto riunisce quattro musicisti talentuosi e completi, che rendono l’ensemble quanto mai eclettico e interessante. Ancorché giovani, gli elementi de “La Rosa dei Venti” vantano già una importante carriera anche come strumentisti, direttori e cantanti solisti. Dall’incontro di personalità musicali così articolate e versatili nasce un’approccio all’interpretazione vocale sempre stimolante e raffinato ma anche attento alla proprietà stilistica ed alla correttezza filologica delle esecuzioni. Per Trieste il quartetto ha scelto un repertorio che pone a confronto la produzione vocale sacra rinascimentale e quella  contemporanea. I brani firmati da Sofianopulo sono una plastica Ave Maria (in prima esecuzione assoluta), caratterizzata dall’utilizzo contemporaneo del testo latino e sloveno, ed un delicato O quam suavis, eseguito finora una sola volta dalla Cappella Civica. Interessante anche lo sguardo sulle nuovissime generazioni di autori (dal norvegese Gjeilo a Corregia e Brisotto, tutti nati tra il 1972 ed il 1988).

Voce ed organo si riuniscono nel terzo concerto, lunedì 21 settembre, che vede protagonista il tenore triestino Riccardo Botta (il soprano Anna Chierichetti, purtroppo ha dovuto rinunciare alla sua performance a Trieste), solista dalla brillante carriera che li porta a cantare costantemente in alcuni dei principali teatri del panorama lirico internazionale;. Il programma con lui, all’organo, Roberto Brisotto ruota attorno alla prima esecuzione assoluta delle Cinque Laudi dell’Amor Vero, articolato ciclo vocale di Sofianopulo su testi tratti dal Cantico dei Cantici: tra gli ultimi lavori del maestro, è dedicato alla moglie Paola. Alcuni lavori organistici e vocali di ispirazione mariana, dovuti alla mano di compositori tra Ottocento e Novecento, prevalentemente italiani, completano il programma contribuendo a delineare un omaggio musicale alla figura di Maria, in ragione di quella tendenza interpretativa, molto viva nella cultura e nella ritualità cattolica, che accosta il sentimento descritto dal Cantico dei Cantici alla relazione tra la Chiesa e la figura della Santa Vergine.

L’ultimo appuntamento (lunedì 28 settembre) è con il Coro della Cappella Civica di Trieste, diretto da Tamara Stanese e Roberto Brisotto (quest’ultimo impegnato anche all’organo) e con la partecipazione del giovane e talentuoso flautista triestino Tommaso Bisiak.

In programma acluni tra gli innumerevoli lavori che Sofianopulo scrisse per le liturgie della cattedrale nei suoi 28 anni di direzione. Un repertorio che vuole restituire una panoramica il più possibile varia e completa, con l’esecuzione di due intere Messe, due Sequenze, un Ecce Sacerdos e vari mottetti di diversa natura. Ad intervallare le pagine di Sofianopulo, una prima assoluta per flauto e organo (di Brisotto), la recente Petit Suite Liturgique, dedicata proprio allo stesso Sofianopulo.

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