Trieste, nuova direttrice all’Archivio di Stato

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Margherita Reguitti

28 Agosto 2015
Reading Time: 2 minutes

Nominata Liliana Bagalà

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L’Archivio di Stato di Trieste ha un nuovo direttore: Liliana Bagalà, già vicedirettore, subentra a Claudia Salmini che ha guidato l’istituzione negli ultimi tre anni. Archivista assegnata alla sede di via La Marmora dal 1986, dopo essersi laureata all’università di Reggio Calabria e aver mosso i primi passi nella sede di Palmi, la dottoressa Bagalà intende centrare la sua mission sul potenziamento della sala studio, cuore dell’istituzione. Nel suo lungo curriculum, oltre all’attività di docente, di autore di testi e articoli e alla cura di mostre e attività di divulgazione,  spicca un’approfondita conoscenza delle fonti giudiziarie civili e penali di Trieste e non solo.

Quale è il programma di lavoro che si è data?
“In 30 anni di servizio in archivio ne ho acquisito una conoscenza approfondita dall’interno. In particolare il mio impegno in sala studio, a stretto contatto con storici e studenti, mi ha consentito di capire le dinamiche di individuazione, studio e pubblicazione delle fonti. Aspetto che considero primario e vitale. Dunque mi impegnerò su un doppio binario; da una parte potenziare il riordinamento e l’inventariazione dei fondi giacenti nei magazzini, dall’altra renderli disponibili alla consultazione e allo studio”.

Ci sono risorse adeguate per fare questo?

“Faremo dei progetti per andare a cercare nuovi finanziamenti e soprattutto saranno valorizzate le professionalità costruite sul campo, in stretto rapporto fra le due brave archiviste in servizio e con il personale addetto alla custodia e non solo. Sarà una collaborazione costruita sulle conoscenze e sulle diponibilità”.

Quali sono le criticità in questo momento?

“Certamente la carenza di personale tecnico-scientifico, problema al quale facciamo fronte anche accogliendo giovani che ci scelgono per svolgere stages universitari, per fare un’esperienza di servizio civile o di volontariato. A questo si aggiunge l’endemica carenza di spazi adatti ad accogliere e conservare in modo adeguato i fondi pubblici e privati che continuamente ci viene richiesto di accogliere. Documenti che sono la storia e memoria della nostra città”.

Quali i prossimi impegni?

“Abbiamo già due appuntamenti importanti che rientrano nella programmazione nazionale prevista dal ministero per le attività culturali. Il 19 e 20 settembre aderiremo alle iniziative delle Giornate europee del patrimonio, e in ottobre a Domenica di carta. Stiamo predisponendo un programma di incontri e aperture straordinarie per far scoprire la ricchezza dei depositi, i servizi della sala studio e le tecnologie del laboratorio di fotoriproduzione. Verranno inoltre organizzate delle visite guidate per le scuole. Non verrà nemmeno abbandonata l’attività di organizzazione di mostre e incontri in sede mirate a target diversi”.

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