Alla Maratona Unesco con sei bypass

imagazine_icona

redazione

26 Marzo 2015
Reading Time: 3 minutes

La storia di Lorenzo Lo Preiato

Condividi

Una maratona, mille storie. Domenica 29 marzo c’è chi correrà l’Unesco Cities Marathon con sei bypass al cuore. È Lorenzo Lo Preiato, un consulente finanziario bolognese, di 53 anni, che nel 2004, in seguito a un controllo medico di routine, ha subito un delicato intervento chirurgico per scongiurare gli esiti nefasti di un grave problema al cuore. Da allora, abbandonato il tennis che rappresentava la sua prima passione, Lorenzo Lo Preiato ha scoperto la corsa. Ed è arrivato persino a partecipare alla maratona di New York. 

Porterà all’Unesco Cities Marathon un messaggio di speranza, proprio come Ismat Mahmoud, medico di base di etnia curdo-siriana, in Italia dal 1968. Vive a San Lazzaro di Savena, nel Bolognese, è un grande amico di Gianni Morandi e ha abbinato la sua passione sportiva a finalità umanitarie: con il progetto “Siriamente” aiuta le famiglie in difficoltà nella sua terra d’origine, devastata dalla guerra.

Lorenzo Lo Preiato e Ismat Mahmoud correranno l’Unesco Cities Marathon grazie al connubio che da quest’anno lega l’evento friulano ad @uxilia Onlus, associazione impegnata nella tutela dei soggetti deboli e dell’infanzia tramite attività di volontariato, divulgazione e cooperazione sociale.

Grazie ad @uxilia parteciperanno all’Unesco Cities Marathon anche il rifugiato sudanese Mohammad Ismail  e due atleti serbi Nenad Zivkovic e Neneva Rajkovic. Quest’ultima, buona mezzofondista in pista, al debutto sui 42 chilometri, ha anche le carte in regola per non finire troppo lontana dal podio femminile.

E poi c’è lei: Rebekah Gregory Di Martino, forse il personaggio più atteso di questa edizione della maratona friulana. La sua storia è nota. Rebekah era al traguardo della maratona di Boston del 2013 quando lo scoppio di due ordigni causò tre morti e 275 feriti, trasformando un giorno di festa in una tragedia. A pochi metri da una delle due bombe c’era anche lei, insieme al fidanzato e al figlio di cinque anni. Rebekah Gregory e Pete DiMartino rimasero gravemente feriti dall’esplosione, ma con il loro corpo fecero da scudo al piccolo Noah, salvandogli la vita.

Rebekah è diventata una celebrità negli Stati Uniti. La sua storia – la lunga riabilitazione, gli oltre 15 interventi chirurgici, sino ad arrivare all’amputazione della gamba sinistra, ma anche il matrimonio con Pete, celebrato la scorsa primavera – ha commosso l’America. E ora Rebekah, insieme all’amica Melissa Schulz, è pronta a portare un messaggio di pace e speranza pure in Italia. La partecipazione all’Unesco Cities Marathon sarà il primo passo sulla strada della realizzazione del suo grande sogno: tornare a Boston per correre la maratona.

L’Unesco Cities Marathon sarà una maratona della pace anche per Iram Saeed, una giovane pakistana il cui volto è stato sfregiato dall’acido versatole addosso da un uomo di cui aveva respinto il corteggiamento. Iram non correrà, ma sarà sul traguardo di Aquileia per offrire la sua testimonianza di donna che ha ritrovato il sorriso e la dignità grazie all’aiuto ricevuto dalle associazioni Smileagain fvg e Fidapa, che le ha anche assegnato una borsa di studio.

L’Unesco Cities Marathon sarà pure la corsa di Laura Bassi, la ventenne friulana coinvolta meno di un anno fa in un tragico incidente stradale che le è costato anche l’amputazione di una gamba. Laura correrà in carrozzina un tratto di maratona, aiutata dagli amici riuniti nel Laura Team (occhio al gruppo dei runners con la  maglietta verde) e dal professor Mauro Ferrari, scienziato di fama internazionale, da trent’anni residente negli Stati Uniti, atteso al via della sua terza Unesco Cities Marathon. 

Per la maratona da Cividale del Friuli ad Aquileia è ormai tempo di vigilia. Venerdì in Piazza Grande a Palmanova aprirà l’Expo (chiusura alle 19): inizierà così la distribuzione dei pettorali e dei pacchi gara agli atleti, che a Palmanova proseguirà sabato 28 marzo, dalle 10 alle 19.

L’attesa, intanto, si è già colorata di un record: le iscrizioni, in queste ore, hanno superato quota 1.300, il 30% in più rispetto all’anno scorso. E l’assegnazione dei pettorali sarà possibile sino a domenica. 18 le nazioni rappresentate al via. Curiosità: tutti e cinque i continenti avranno almeno un atleta sulla linea di partenza a Cividale.

Visited 1 times, 1 visit(s) today
Condividi