Il suono della parola

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redazione

26 Novembre 2014
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Festival Wunderkammer

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Al via, lunedì 1 e martedì 2 dicembre con due appuntamenti di grande intensità poetica, la terza edizione del Festival Wunderkammer.

Organizzato dall’associazione Epicantica sotto la direzione artistica di Andrea Lausi, il festival porta a Trieste l’attualità e la vivacità della musica antica, quest’anno incentrato intorno al tema “Il Suono della Parola”.

Con questo motto Wunderkammer mette in relazione la poesia, il racconto, l’oralità con la musica.

«Se per noi oggi la poesia si identifica con la parola scritta – spiega Lausi –  in antico era più semplicemente  intonare un racconto, definirne i ritmi e le pause e eventualmente aggiungere l’accompagnamento di strumenti musicali. È stato partendo da questa ispirazione che alla fine del ‘500 i fiorentini della Camerata de’ Bardi, cercando di riscoprire la musica greca, finirono per inventare il melodramma e così il modo di comporre dal barocco alla musica leggera di oggi. Un po’ come Cristoforo Colombo un secolo prima aveva spiegato le vele per le Indie per scoprire l’America. Allo stesso modo Wunderkammer 2014-15 vuole scoprire i cortocircuiti possibili tra poesia e musica e epoche diverse, trasferendoli nell’esperienza musicale di oggi».
E non a caso i primi appuntamenti ruotano intorno al poeta inglese per eccellenza: William Shakespeare.

Lunedì 1 dicembre alle 17.30 alla Casa della Musica Peter Brown, il Direttore della British School of Trieste, illustrerà durante il convegno “l’arte, cultura e musica nell’epoca di Shakespeare”, a cura del Circolo dei lettori di Trieste, alcuni degli aspetti più affascinanti del lavoro di Shakespeare, della sua vita e del periodo in cui visse, iniziando con il furto clamoroso del Globe Theatre stesso e tanti fatti e aneddoti.

Martedì 2 dicembre alle 20.30 nella Chiesa Luterana di Largo Panfili di Trieste l’evento “A Sad Pavan for these distracted times” sarà l’occasione per ascoltare un grande maestro del clavicembalo: Léon Berben. Suonerà musiche di J. P. Sweelinck (1562-1621), P. Philips (c. 1560-1628), T. Tomkins (1572-1656), J. Bull (c15623-1628) e W. Byrd (1543-1623). Passando dalla melanconia al furibondo virtuosismo, l’intensa, arguta, dolorosa e allegra, epoca d’oro della musica inglese scorre sotto le dita di Léon Berben. Ecco, Shakespeare in musica.

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