Il Jazz pronto a spiccare il volo

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redazione

28 Ottobre 2014
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Lunedì 3 novembre a Pordenone

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La decima edizione del Volo del Jazz si aprirà con un viaggio nel tempo, dritto dentro un jazz club anni ’50. Sul palco un cantante che nella voce ha Nat King Cole e Mahalia Jackson, Marvin Gaye e Billie Holiday. Sarà infatti Gregory Porter, una delle più belle voci in circolazione, un baritono che unisce la purezza cristallina del jazz e il calore doloroso del blues con la sensualità del soul e dell’R&B, a dare il via, con l’anteprima al Teatro Verdi di Pordenone, all’ormai storica rassegna Il Volo del Jazz. La proposta culturale firmata Circolo Controtempo si sposterà poi a Sacile, dove dall’8 novembre al 14 dicembre proporrà altri cinque imperdibili concerti all’insegna della contaminazione, firmati da indiscussi talenti di caratura internazionale: il groove incisivo dello svedese Lars Danielsson con il progetto “Liberetto”; la voce unica e graffiante della cantante e chitarrista canadese Térez Montcalm; l’impeccabile swing del Chihiro Yamanaka European Trio; il leggendario batterista statunitense Harvey Mason e la nuova grande voce dell’Africa, Dobet Gnahoré. Anche quest’anno poi a chiudere la rassegna saranno i giovani talenti della Flight Big Band.

Il viaggio sulle ali del jazz partirà dal concerto-anteprima, in calendario sabato 3 novembre al Teatro Verdi di Pordenone, affidato alla straordinaria voce di Gregory Porter, giovane cantante plurinominato ai Grammy Awards che in pochi anni di carriera ha conquistato il pubblico ed entusiasmato la critica. Definito “il poeta del soul” dalla rivista Downbeat e “la brillante nuova voce del jazz” dall’Huffington Post, Gregory Porter ha uno stile dal carattere fluido e naturale, squisitamente ritmico e narrativo. Nel corso della sua fulminante carriera il cantante si è confrontato con solisti del calibro di Wynton Marsalis, David Murray, Hubert Laws e Dianne Reeves. Dal suo debutto discografico fino alla recente pubblicazione del terzo disco, “Liquid Spirit”, l’attenzione nei suoi confronti si è andata sempre più consolidando, alimentata dalla nomination per i Grammy Awards.

Dopo questa anteprima ci si trasferirà a Sacile per la rassegna vera e propria: a rompere il ghiaccio sul palco del Teatro Zancanaro ci penserà, la sera dell’8 novembre alle 21, lo svedese Lars Danielsson con il suo quartetto, che presenterà il progetto “Liberetto”. Bassista, violoncellista, compositore e arrangiatore, Danielsson è riconosciuto e ammirato in tutto il mondo internazionale del jazz per le sue liriche e il suo groove incisivo. Il musicista svedese ha un modo di suonare caratteristico e particolarmente rotondo come bassista, tanto lirico quanto potente, che lascia senza fiato durante ogni performance. In Liberetto Danielsson rimane fedele al suo linguaggio musicale e al suo stile, con melodie spesso malinconiche e unicamente frammentate, la ricerca di nuovi spazi musicali e un senso inerente di lirismo. Ma si spinge un passo oltre: Liberetto è più intenso e interattivo dei precedenti album di Danielsson, tende leggermente verso il jazz da camera, cosa che ha molto a che vedere con i musicisti con i quali ha registrato l’album:  il batterista Magnus Öström, il chitarrista inglese John Parricelli, il pianista Jonas Östholm. Con questa formazione Danielsson dipinge delle immagini bellissime ed emozionanti con una tavolozza completamente nuova. Proprio ciò che aveva in mente quando ha inventato il titolo del nuovo progetto.

La settimana successiva, il 15 novembre alle 21, sarà la volta della cantante e chitarrista canadese Térez Montcalm, con la sua voce unica e graffiante, inconfondibile. Térez Montcalm è nota al pubblico internazionale come la “Janis Joplin del jazz” per la sua grande presenza scenica e il suo eclettismo musicale, che le permette di esibirsi al basso così come alla chitarra. Térez fa della sua performance un momento da condividere, grinta pura, tanto che dice di se stessa: “Sono una cantante jazz con un’attitudine molto rock”. E la sua carriera ne è una chiara dimostrazione: oltre ai brani di sua composizione Térez canta Cole Porter e gli U2, My Baby Just Cares For Me e Charles Aznavour, un classico della canzone d’autore come “E penso a te”  di Lucio Battisti e un pezzo new wave come “Sweet Dreams” degli Eurythmics. La cantante, fiera Quebecoise, reinterpreta standards saltando da una sponda all’altra dell’Atlantico e compone canzoni in grado di affrontare un jazz club quanto un locale rock. Con la sua inconfondibile voce roca Térez miscela l’eccellenza delle dive dell’era classica del jazz con il fiero temperamento delle più grandi cantanti del pop. Le sue performance dal vivo sono molto più di un’esperienza musicale per lei e per il pubblico: “Dopo un concerto mi sento come dischiusa – racconta -. Cantare è una terapia.”

Altro concerto da non perdere tra quelli in calendario per Il Volo del Jazz 2014, in programma il 21 novembre alle 21 allo Zancanaro, sarà quello del Chihiro Yamanaka European Trio. Sul palco la pianista giapponese Chihiro Yamanaka, che ha da tempo fatto del piano trio il suo veicolo espressivo d’elezione. Tredici dischi all’attivo con la Verve Records, top jazz pianist in Giappone e acclamata negli Stati Uniti, Chihiro Yamanaka si è imposta come una tra le pianiste più importanti della scena jazz contemporanea. Nativa di Tokyo ma residente a New York, negli ultimi anni ha effettuato concerti in piano solo, in trio e con orchestra in jazz festival, teatri e arene tra i più importanti al mondo. Formatasi musicalmente tra Royal Academy of Music di Londra e Berklee College of Music di Boston, è stata vincitrice di numerosi riconoscimenti in Giappone, Europa e America. Swing, ritmo e fender rhodes sono sparsi tra le pieghe dei suoi brani, in una giostra infinita di soluzioni musicali mai scontate, sorprendenti. Il tutto condito da una tecnica pianistica invidiabile e da uno stile impeccabile. Non è un caso che sia una dei giovani musicisti più richiesti dal ghota del jazz internazionale. Recentemente ha firmato per la leggendaria Blue Note Records, il suo ultimo lavoro è “Somethin’Blue”.

Spazio quindi a una leggenda della musica, con lo straordinario batterista statunitense Harvey Mason, in calendario con il suo quartetto il 29 novembre alle 21 allo Zancanaro. Con questo concerto Il Volo del Jazz porterà in Friuli Venezia Giulia uno tra i batteristi più registrati e richiesti di tutti i tempi. Nato ad Atlantic City, New Jersey, il 22 febbraio 1947, Mason nel corso della sua lunga carriera ha lavorato con un pantheon di giganti della musica, come Ray Charles, Miles Davis, James Brown, Gerry Mulligan, Freddie Hubbard, Grover Washington, George Benson, London Symphony Orchestra, Natalie Cole, Chick Corea, Aretha Franklin, Santana ed è stato ingaggiato per le notti degli Oscar per ben venticinque volte. La sua carriera discografica ha avuto inizio durante i primi anni dell’esplosione jazz crossover della Blue Note ed è proseguita registrando e componendo con Herbie Hancock e gli Headhunters. Mason ha ricevuto sette nomination ai Grammy Awards tra cui quella per Best Contemporary Jazz Performance per l’ultimo dei suoi sei album da solista, Ratamacue. Ha realizzato più di centocinquanta colonne sonore per film, fra cui quella per “Il colore viola”.

Dalla California si volerà infine in Costa d’Avorio, con la cantante, danzatrice e percussionista Dobet Gnahoré, in concerto il 12 dicembre alle 21. Definita la “nuova grande voce dell’Africa”, Dobet interpreta le proprie composizioni in differenti lingue africane Betè, Fon, Baoulè, Lingala, Wolof, Malinkè, Mina e Bambara, oltre che in francese e in inglese, in una miscela di elementi sonori e ritmici, dalle melodie mandingue alla rumba congolese, dal ziglibiti ivoriano al bikoutsi camerunense, dall’hig-life ghanese ai cori zulu, dai canti betè ai canti pigmei centrafricani. Dispone di una voce calda e possente e di una grande presenza scenica, nutriti da anni di lavoro teatrale e coreografico. Le sue performance catturano l’attenzione fin dal primo istante unendo alla forza espressiva della voce, i movimenti della danza e le sonorità delle percussioni come la calebasse, la sanza, il balafon e altri piccoli strumenti in una suggestiva e vitale tavolozza di colori. Il suo quarto album, “Na Drê”, è uscito nel febbraio 2014.

Anche quest’anno il Circolo Culturale Controtempo in collaborazione con il Rotary Club Sacile Centenario proporrà, a chiusura della rassegna, un concerto domenicale pomeridiano a ingresso libero, in calendario il 14 dicembre alle 18 e affidato alla Flight Big Band. Il progetto Flight Big Band, alla sua terza edizione, nasce dalla volontà di dare spazio ai giovani musicisti di tutte quelle realtà scolastiche musicali che abbiano la caratteristica di promuovere un’attività permanente e continuativa sul territorio di Sacile, della Provincia e della Regione, con il coinvolgimento qualificante dei due conservatori regionali. L’obiettivo è quello di far confluire in un unico prestigioso concerto, all’interno del Volo del Jazz, l’esibizione di giovani musicisti affiancati da artisti di chiara fama, che qualifichino lo spettacolo e accrescano l’entusiasmo dei nostri promettenti musicisti locali. Nell’edizione 2014 i musicisti saranno affiancati dal maestro Juri Dal Dan al piano e da Oscar Varnier alla batteria e proporranno musiche dal repertorio Funky Jazz.

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