Truffe agli anziani, come difendersi?

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redazione

8 Luglio 2014
Reading Time: 6 minutes

Attenzione ai raggiri

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Chi non si ricorda del grande Totò quando, nel film Totòtruffa 62, riusciva a farsi dare una cospicua caparra per la vendita della Fontana di Trevi. Quante risate per quella magistrale truffa messa a segno ai danni del povero italo-americano.

Guardandolo oggi il divertimento è sempre lo stesso, ma analizzando in maniera meno scherzosa il modus operandi messo in atto dal truffatore e dalla sua spalla e tralasciando le simpaticissime gag si possono trovare tutti gli elementi essenziali della truffa, quella di oggi, che purtroppo coinvolge numerose persone, spesso le più anziane.

Le truffe, come i furti, fanno parte di quella tipologia di reati che maggiormente creano un senso di insicurezza nel cittadino, sia perché la microcriminalità può colpire chiunque indistintamente, sia perché questo tipo di reato invade la nostra sfera personale.

Il codice penale stabilisce che la Truffa (Art. 640 CP) si concretizza quando «chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno…».

Il reato di truffa è generalmente perseguibile a querela di parte, ciò vuol dire che la persona truffata deve chiedere espressamente attraverso l’atto di querela la punizione del responsabile, altrimenti l’autorità giudiziaria non potrà avviare il procedimento.

Affinché una truffa si realizzi, quindi, è necessario che il truffatore induca qualcuno in errore in modo da conseguire un profitto per sé o per qualcun altro, provocando un danno di natura patrimoniale alla sua vittima.

È qui che entrano in gioco i malintenzionati, persone scaltre e senza scrupoli, che approfittano della buona fede dei malcapitati e soprattutto, come dicevamo, delle persone più anziane. Le tecniche usate sono sempre nuove e più ingegnose e nonostante possano sembrare assurde e inconcludenti riescono nel loro intento. Per questo conoscere le tecniche più usate e frequenti può aiutarci a prevenire e contrastare questo fenomeno.

Una delle truffe che miete più vittime viene messa in atto da fasulli funzionari di un ente pubblico o di servizi (INPS, ENEL, GAS, RAI ecc.) che si presentano direttamente sulla porta di casa col pretesto di controllare la posizione pensionistica o contributiva o, ancora, per controllare il contatore del gas piuttosto che quello della luce.

In realtà si tratta molto spesso di malfattori che con l’inganno si fanno consegnare denaro o approfittano della situazione per sottrarre oggetti di valore. Ricordiamoci che prima di far eseguire controlli nelle abitazioni, gli Enti interessati preannunciano la loro visita affiggendo degli avvisi, solitamente all’ingresso dello stabile; in nessun caso gli Enti mandano personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per altri “strani” motivi.

Per quanto riguarda le persone che suonano alla nostra porta, in particolare se inattese, dichiarandosi funzionari di società o enti di servizio, prima ancora di aprire è importante farsi dare le loro generalità: nome, cognome e numero di tesserino, e chiamare l’ente di appartenenza per verificarne la veridicità.

Se ciò non bastasse e si dovessero nutrire altri dubbi, bisogna condividerli con la Polizia chiamando immediatamente il “113”.

Un’altra truffa, che viene compiuta sfruttando l’immagine della Polizia di Stato, è quella della telefonata all’utenza di casa, oppure sul numero telefonico della nostra azienda o del nostro negozio, con cui viene proposto un abbonamento a una rivista periodica della Polizia. Teniamo bene a mente che in Italia, pur esistendo diverse organizzazioni statali, o comunque pubbliche, che si occupano di polizia in senso generale, esiste una sola “Polizia”, la Polizia di Stato e, pur esistendo diverse pubblicazioni i cui titoli richiamano il termine polizia, la sua unica rivista ufficiale, che tratta temi di attualità, società, cultura e che, soprattutto, “scava a fondo” nel mondo della sicurezza, è e si intitola Poliziamoderna.

Per la sottoscrizione dell’abbonamento non si avvale di intermediari, né di contatti telefonici. Le uniche modalità di abbonamento a Poliziamoderna sono visualizzabili sui siti: www.poliziadistato.itwww.poliziamoderna.it. Pertanto, i cittadini che dovessero ricevere telefonate o visite di sedicenti poliziotti che pubblicizzino o cerchino di vendere riviste, possono telefonare al 113 o contattare il più vicino ufficio di Polizia.

E ancora, c’è la truffa della bolletta “civetta”: può capitare di ricevere una bolletta con allegato bollettino di conto corrente prestampato per un ammontare intorno ai 150 euro, che può sembrare la tassa sui rifiuti o un altro tributo dovuto. Invece si tratta soltanto dell’abbonamento a una rivista fantasma che imita le vere bollette da pagare. Facciamo quindi molta attenzione all’intestazione, perché una volta pagato è molto difficile recuperare quanto versato.

Quella del premio fasullo, invece, si concretizza con l’arrivo a casa di una lettera accompagnata da molta bella carta colorata, fogli con caratteri variopinti, che annunciano la vincita di un premio di migliaia di euro. Per averlo però è necessario rispedire il certificato di vincita alla ditta emittente, allegando un vaglia postale e una discreta somma per le “spese amministrative o notarili”. Spedito il denaro, non se ne saprà più niente.

Il controllo delle banconote è senz’altro una delle truffe più utilizzate; succede spesso che, dopo essere stati in banca o all’ufficio postale e aver effettuato un prelievo, si venga seguiti fino a casa da qualcuno che si presenta come funzionario di banca o delle poste. In genere il sedicente funzionario suona al campanello di casa col pretesto di verificare un possibile errore, oppure che è necessario controllare il numero di serie delle banconote appena ritirate, o altro ancora. La vittima, ignara, consegna il denaro nelle mani del truffatore, e questi magari fingendo di contarli o di controllarli, li sostituisce con destrezza con banconote false o con carta di giornale. Giuridicamente questo esempio si configura come furto aggravato, ma è stato citato in quanto è un episodio frequente e perché risulta più comprensibile espresso in questi termini.

In generale è sempre opportuno avere quella giusta dose di cautela, soprattutto quando ci troviamo per strada, nei confronti di quanti ci fermano e tentano di suscitare il nostro sentimento di pietà, il nostro altruismo, utilizzando anche trucchetti psicologici, come quello di inserire nel discorso familiari e figli, toccando così le corde più sensibili della persona.

Se desideriamo fare una offerta, non commettiamo mai l’errore di estrarre il portamonete e contare il denaro sotto lo sguardo attento di chi ci è di fronte. Piuttosto teniamo da parte una piccola somma, pochi spiccioli, per offrire direttamente l’obolo.

Non firmiamo alcun documento proposto da chicchessia prima di averlo letto attentamente e averne ben compreso il contenuto; potrebbe trattarsi di un raggiro per farci effettuare degli acquisti non voluti. In caso di dubbio è meglio desistere e rivolgersi a persona di fiducia o alla Polizia.

Non lasciamoci tentare dalle vendite o da affari eccessivamente vantaggiosi, sono quasi sempre imbrogli. Chiediamo sempre l’identità del nostro interlocutore; ricordiamoci che i mistificatori si possono nascondere ovunque.

Teniamo sempre presenti i semplici numeri telefonici per richiedere un pronto intervento. Utilizziamo forme assicurative, depositi di sicurezza e ogni altro mezzo atto a diminuire il rischio derivante dalla fervida fantasia dei malviventi.

Non vogliamo creare allarmismo né generare ingiustificati sentimenti di diffidenza verso il prossimo, ma evidenziare le tipologie di truffe più diffuse e sottolineare l’importanza di tenere sempre gli occhi bene aperti ogni qual volta ci troviamo in quelle circostanze che ci possono sembrare poco chiare così da prevenire azioni delittuose.

Può capitare di incappare in una truffa; è importante non vergognarsi e denunciare tempestivamente il fatto ricordando più particolari e dettagli possibili. Se invece assistete a un episodio che richiede l’intervento delle forze dell’ordine, non esitate a chiamare i numeri di emergenza, aiutate i malcapitati e non vi allontanate dal luogo all’arrivo dei soccorsi; anche le vostre descrizioni saranno preziose per concludere positivamente eventuali indagini.

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