Una passione da mixare

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Livio Nonis

23 Settembre 2022
Reading Time: 4 minutes
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Tommaso Fabris

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Nella sua casa di Attimis il giovanissimo Tommaso trova per caso in garage il vecchio mixer, i cd e l’impianto audio che usava il papà Luca ai tempi del liceo per suonare alle feste degli amici. Incuriosito da questa attrezzatura inizia a giocare con la musica e, alle soglie degli 8 anni, comincia a “smanettare”. Per fortuna abita in una casa isolata e non ci sono vicini da disturbare, anche perché la musica è prevalentemente dancetechno fine anni ’90.

Così per Tommaso Fabris, in arte “noWords Dj Tommy – Non serve che io parli, la musica parla per me”, inizia l’avventura nel mondo dei disc jockey, fino a divenire il Dj più giovane d’Italia all’età di 10 anni.

Un passo indietro. Nel 2020 Tommaso chiede di poter partecipare a un corso per Dj, ma è ancora troppo piccolo. L’anno successivo la mamma, vista la richiesta sempre più insistente, decide di contattare il docente responsabile della scuola “Diventare Dj”, Max Zuleger, che accetta la sfida preparando un corso ad hoc individuale per Tommy.

Fin da subito si trovano in sintonia, Tommy mangia musica e consolle, Max è contento di come il giovanissimo allievo inizia a smanettare seguendo il ritmo delle melodie. A quel punto arriva la prima vera consolle e, sfruttando i regali di compleanno e di Natale, Tommy inizia a mettere assieme l’attrezzatura di base per poter suonare e per esercitarsi a casa.

Dopo aver testato le prime emozioni “live” alle feste di compleanno degli amici, la prima vera esperienza sul palcoscenico con il pubblico la vive grazie all’Associazione Culturale Musicale FLAMES di Treppo Grande, che offre l’opportunità ai giovanissimi di esibirsi, crescere e stare insieme con la musica su veri palchi con impianti audio e luci professionali.

La prima esibizione è alla Sagra di Pradamano, dove la risposta del pubblico è subito calorosa, aiutando Tommy a rompere lo spesso strato di timidezza e di emozioni. Seguono le repliche alla Sagra di Buja e alla Sagra di Attimis.

L’ultima esibizione, per il momento, è quella a Pavia di Udine, invitato dagli organizzatori ad aprire la serata ufficiale di Max Zuleger.

L’emozione di suonare prima del suo maestro è tanta, ma grazie al supporto vocale di Max, la paura viene messa da parte mentre il ritmo prende il sopravvento tra lo scrosciare di battimani del numeroso pubblico presente.

Il percorso di formazione prosegue, Tommy è appena all’inizio e dovrà “rubare” con occhi e orecchie tutto quello che i Dj più esperti avranno da offrire, esercitarsi e migliorare sempre più la tecnica. «Per un ragazzino così giovane – spiegano papà Luca e mamma Francesca – è fondamentale che tutto resti un divertimento, approccio consigliato per evitare che la passione si tramuti in un dover fare. Non insistiamo mai perché suoni: è lui ad aprire la consolle e “far tremare” i vetri di casa. Però vogliamo capisca che ogni impegno preso va portato avanti con responsabilità, testa e cuore, nel migliore dei modi. Prima di tutto deve studiare e andare bene a scuola (frequenta la prima classe della scuola secondaria di primo grado), la musica al momento è una passione da coltivare».

Così appassionato di musica, Tommaso, suona qualche strumento?

«Al momento no, ma per l’inverno – aggiungono i genitori – sta pensando di iniziare a suonarne uno o comunque di approfondire le basi della musica, puntando poi su quella elettronica e i suoi sogni attuali sono di entrare in futuro in uno studio e produrre la sua musica».

Nel frattempo chiediamo a Max Zuleger, maestro di Tommy e di altri Dj, quali sono le principali qualità che un disk jockey dovrebbe possedere.  «Il senso del ritmo, la predisposizione a suonare, come se dovesse imparare a suonare uno strumento, specialmente la batteria acustica».

Come vengono scelte le musiche che Tommy DJ propone al pubblico?

«Per trovare nuove canzoni – aggiunge – ascolta la radio, guarda qualche video su YouTube e segue le uscite su siti di musica specifici per Dj; il papà Luca lo aiuta, è sempre alla ricerca di belle canzoni da proporre a Tommy e per acquistarne le tracce. La scaletta da proporre nasce dopo ore passate davanti alla consolle a provare e riprovare i mix e i possibili abbinamenti musicali, aiutato dal papà a cui piace ascoltare ore e ore di musica a tutto volume».

E quanto dimostrato finora non ha lasciato indifferenti.

«Le impressioni – conclude il docente – sono molto positive, è l’allievo più giovane che abbia avuto, non basta questo comunque per essere bravo, ma per le qualità di apprendimento, il fatto che mixa a orecchio, come i veri musicisti senza l’ausilio del computer, con una consolle analogica, sono doti che rappresentano le basi del nostro lavoro. Posso solo affermare che con la perseveranza può arrivare a buoni traguardi: un pensiero condiviso anche dai miei colleghi».

L’ultima domanda la rivolgiamo proprio a Tommy: qual è il sogno nel cassetto?

«Suonare al Tomorrowland, uno dei più grandi festival di musica elettronica mondiale».

 

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