Visco ricorda il “rabalton”

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Livio Nonis

8 Settembre 2022
Reading Time: 2 minutes

Cerimonia all’ex campo di concentramento

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L’otto settembre, in Friuli, viene riassuntivamente ed efficacemente chiamato il “rabalton”.

Per molti, significò la libertà riacquistata. Così fu per migliaia di reclusi nei campi di concentramento di Visco e di Gonars, che, insieme, dopo questa fatidica data (alcuni giorni dopo), si misero in cammino per ritornare alle loro terre della Jugoslavia e alcuni per aggregarsi ai combattenti della resistenza contro i fascisti e i nazisti. A Visco, più di 300 non furono ancora in grado di mettersi in cammino; erano troppo deboli o ammalati per farlo.

Reclusi erano numerosi intellettuali ed artisti. A Visco era prigioniero Igo Gruden, di Aurisina, notevole poeta sloveno, che in quel campo scrisse diciannove poesie tradotte in italiano da Martina Clerici.

In breve, uscirà un libro di Ivan Vogric e Ferruccio Tassin su questi versi dolenti, ma non privi di speranza.

L’otto settembre, davanti all’ex campo di concentramento di Visco, sono state lette alcune poesie di Gruden. Lettore il maestro Giuseppe Gratton, i versi sono stati commentati da Ferruccio Tassin, che ha tracciato le linee essenziali della storia di questo campo, ancora intatto nel suo cuore logistico e per questo vincolato dalla Soprintendenza.

Viva e partecipe l’adesione all’ iniziativa promossa dalla Associazione internazionale “Terre sul Confin” di Visco, dal Gruppo “I Scussons” di Romans d’Isonzo, da “Storia e memoria” di Aiello, e da “Viaggiare i Balcani” di Rovereto Trento. Il campo di Visco ha suscitato notevole interesse anche in campo scientifico; giorni fa uno studente di Torino ha annunciato che la sua tesi di laurea verterà su di un aspetto della vita nel campo (è la terza tesi di laurea).

Presente, venuto da Milano, c’era Giulio Otto che ha studiato il confino del regime fascista. Presenti anche il sindaco di Palmanova Giuseppe Tellini, il vice Francesco Martines, gli ex sindaci di Visco Ciavarella, di Bagnaria Arsa Tiussi, il presidente dell’Anpi Regionale Spanghero, Paolo Dean responsabile cultura del Comune di Fiumicello, il direttore della rivista “Alsa”, Stefano Perini, il sindaco di Duino-Aurisina Igor Gabravec.

Tassin ha annunciato che la manifestazione si ripeterà anche in futuro in questa data, ed ha ringraziato i presenti, e gli Alpini di Visco per la collaborazione.

 

 

VISCO

 

Oltre il reticolo filari di gelsi in un mar d’erba,

imponente s’erge un palazzo in mezzo ai campi:

tre paia di candidi buoi tirano un aratro,

del Friuli dissodano la terra ubertosa.

 

In alto uccelli migrano nel sole,

il vento dal Collio spira sulla piana sconfinata,

fende la cappa di fumo e nubi sul paese:

esuli a Visco ci han relegato.

 

Verrà primavera tra queste spire di spine?

Di noi afflitti è questo il sogno:

sole, vento, gaiezza d’uccelli su noi vanno,

eppure c’incalza il dolor del rimpianto.

 

Poesia di Igo Gruden tradotta dallo sloveno da Martina Clerici

 

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