Grande Guerra, delegazione ungherese visita il Carso

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Livio Nonis

22 Maggio 2022
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Cerimonia a Doberdò del Lago

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Padre Norbert Nèmeth, rettore del Pontificio Istituto Ecclesiastico Ungherese di Roma e coordinatore ecclesiastico degli ungheresi in Italia, assieme a tutti i sacerdoti del Pontificio Ecclesiastico Ungherese giunti in visita al Carso Isontino, ha celebrato nella Cappella Ungherese in località Visintini a Doberdò del Lago la messa a ricordo dei soldati ungheresi caduti sul Carso durante le battaglie della Prima guerra mondiale.

Presente alla cerimonia l’ambasciatore di Ungheria accreditato al Quirinale, Adam Zoltan Kovacs, che ha conferito a Sergio Petiziol la croce d'oro d'onore del Presidente della Repubblica Ungherese, un riconoscimento della significativa attività di studi e ricerche svolti sul patrimonio storico della Prima guerra mondiale.

Nell’occasione è stata consegnata una onorificenza al maggiore Silvio Campaniolo, la Croce per la Pace, una medaglia per operazione all'Estero emessa dal Ministro della Difesa.

Il console onorario ungherese Lajos Pinter ha consegnato inoltre la medaglia d'argento del Segretario di Stato della difesa ungherese al sindaco di Fogliano Redipuglia, Cristiana Pisano, al sindaco di Doberdò del Lago, Fabio Vizintin, al sindaco di Sagrado, Marco Vittori, ai tenenti colonnelli Massimo Fioretti e Norbert Zorzitto e al cavaliere Giorgio Bottò.

A questa manifestazione hanno partecipato anche l’Associazione culturale italo-ungherese del Triveneto, gli Amici della Croce Nera con il presidente Franco Stacul, il comitato dell’IPA con il presidente Giorgio Bottò e il suo direttivo, il gruppo speleologico di San Martin del Carso. Successivamente all’ambasciatore ungherese Adam Zoltan Kovacs è stato donato il quadro “L’albero isolato”, realizzato da Giorgio Bottò e una poesia, “Il miracolo del gelso”, scritta dal poeta Pierpaolo Freschi.

Il quadro vuole rendere onore alla celebre poesia di Ungaretti “San Martino del Carso” che porta sotto il titolo l’indicazione di Valloncello dell’Albero Isolato, il 27 agosto 1916. Un albero di grande valore simbolico di resistenza, che si trovava al confine tra l’esercito austroungarico e quello italiano, l’unico rimasto in piedi sul campo di battaglia, diventato monumento storico, tagliato e portato in patria come una reliquia dai soldati ungheresi del 46° reggimento in ritirata, conosciuto in Ungheria come “l’Albero di Doberdò”.

In serata la delegazione ungherese si è recata per una breve visita al cimitero Austro Ungarico di Fogliano Redipuglia.

 

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