Gorizia, sinergia tra Comune e Arciodiocesi per “Go!2025”

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redazione

29 Marzo 2022
Reading Time: 2 minutes

Confronto tra sindaco e arcivescovo

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La storia religiosa del Goriziano avrà un ruolo importante nel programma di iniziative per “Go!2025”.

Lo ha confermato il sindaco, Rodolfo Ziberna, all’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli, durante l’incontro avvenuto questa mattina, nella sede dell’Arcidiocesi, presenti anche il direttore di Voce Isontina, Mauro Ungaro, l’assessore alla cultura, Fabrizio Oreti, e la portavoce del sindaco Patrizia Artico.

L’arcivescovo ha ribadito l’importanza che l’elemento religioso non rimanga estraneo ai programmi e alle realizzazioni di “GO!2025” ribadendo, inoltre, che le due città hanno l’opportunità davvero unica di non essere considerate solo “Capitali europee della cultura” ma di proporsi come “Capitali della cultura europea”.

Un capitolo particolare è stato riservato alle iniziative di carattere religioso, anche in senso lato come la mostra sul tesoro dell’Arcidiocesi.

Si è parlato di diversi percorsi turistici, fra cui quello che porta alla Castagnevizza o dell’auspicato “Itinerario degli Arcangeli” in Slovenia ma anche di un “Percorso della carità” transfrontaliero e di iniziative recuperate dalla storia come la Via Crucis sul colle del castello.

L’arcivescovo ha sottolineato come l’ex seminario teologico andrà sempre più assumendo il ruolo di polo culturale per Gorizia ed il suo territorio non solo ospitando l’archivio e la biblioteca diocesani, oltre al settimanale Voce Isontina e altri enti di studio e ricerca storici, auspicando per quest’ultima la possibilità di una sempre maggiore collaborazione con analoghe istituzioni cittadine.

Fra le iniziative proposte dal vescovo che il sindaco e l’assessore hanno accolto con entusiasmo la possibilità di realizzare, sul territorio, nel 2025, convegni di organismi della Chiesa italiana.

Altro tema affrontato, quello della realizzazione – già prospettata in passato – di parcheggi su terreni di proprietà dell’Arcidiocesi che potrebbero essere aperti alla città. Un progetto che sarà discusso anche sotto l’aspetto tecnico in un prossimo futuro.

Infine il sindaco ha chiesto e ottenuto l’appoggio dell’arcivescovo alla lettera che i primi cittadini di Gorizia e Nova Gorica intendono inviare, nei prossimi giorni, agli ambasciatori di Russia e Ucraina per ospitare, in questo territorio, i negoziati di pace.

“Siamo in un luogo che, più di 70 anni fa, a causa della guerra, è stato al centro di grandi tragedie – ha ricordato Ziberna – con la nascita di un confine che tagliò in due una città e lasciò sul campo sofferenze, rancori e odio. Sentimenti che, grazie al lavoro di entrambe le comunità, hanno ceduto il posto, non senza lasciare cicatrici, al rispetto reciproco e alla consapevolezza di voler evitare alle future generazioni le atrocità della guerra e le sue conseguenze e insegnare loro un futuro migliore di pace e progresso. Per questo le città sono diventate un simbolo in Europa e hanno vinto il titolo di Capitale della cultura. Se per noi è stato possibile riuscire a compiere questo “miracolo”, credo possa esserlo anche per chi oggi sta “dialogando” attraverso le armi. Noi, come Capitale europea della cultura 2025, mettiamo a disposizione la nostra storia, i nostri spazi, e tutto ciò che può essere utile perché in questo “dialogo” tornino protagoniste le parole e tacciano le armi”.

 

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