Duino Aurisina è la Città Italiana del Vino 2022

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redazione

5 Novembre 2021
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Menfi e Ziano Piacentino erano le altre candidate

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Duino Aurisina – Devin Nabrežina è la Città Italiana del Vino 2022. Lo ha deciso la commissione incaricata di giudicare i dossier di candidatura pervenuti alla segreteria dell'Associazione entro la data del 30 settembre scorso.

Il Comune in provincia di Trieste, capofila di un progetto di ampio respiro, mette in rete altre Città del Vino del Friuli Venezia Giulia e le comunità delle vicine Slovenia e Croazia, in un'ottica europea e transfrontaliera.

Il passaggio delle consegne si terrà a Barolo Città Italiana del Vino 2021 durante la Convention delle Città del Vino (19-21 novembre) mentre il 5 febbraio prossimo è prevista la cerimonia di investitura a Duino Aurisina.

Il Comune enoturistico in provincia di Trieste ha superato a pieni voti “l’esame” della commissione tecnica del consiglio nazionale dell'Associazione Città del Vino, spuntandola su le altre candidature, Menfi (Ag) e Ziano Piacentino (Pc).

La nomina ha ricevuto il plauso del presidente della Regione Friuli, Massimiliano Fedriga, e Daniela Pallotta, sindaco di Duino Aurisina, sottolinea la soddisfazione per un “riconoscimento a un ambiente estremo e affascinante come il Carso, luogo d'eccellenza della produzione vitivinicola italiana ed europea; un territorio unico e meraviglioso premiato da un grande lavoro di squadra con un programma che coinvolgerà quasi tutte le Città del Vino del Friuli Venezia Giulia e i rispettivi territori”.

“Siamo particolarmente soddisfatti del risultato ottenuto da Duino Aurisina, che già lo scorso anno aveva partecipato al bando con grande convinzione – ha commentato il coordinatore regionale delle Città del Vino FVG, Tiziano Venturini –. L’originalità del progetto è quello di rappresentare non soltanto il Comune ma un intero territorio, mettendo in sinergia altre amministrazioni e dando valore al rapporto di collaborazione ormai consolidato in questi anni. Inoltre l’iniziativa ha una vocazione transfrontaliera che coinvolge anche le Città del Vino istriane della Croazia, come Buie, Verteneglio, Umago e Grisignana. E l’impegno continuerà anche in seguito perché intendiamo candidarci a ospitare l’edizione 2025 del concorso enologico internazionale delle Città del Vino, quando Gorizia e Nova Goriča saranno capitali europee della cultura”.

“Un risultato importante sia per la proposta, completa ed articolata che tiene conto delle peculiarità non solo di Duino Aurisina, ma di tutte le Città del Vino del Friuli Venezia Giulia, sia per le potenzialità che la stessa ha messo in campo”, sottolinea Massimo Romita, assessore al turismo agricoltura e politiche per il Carso che ha ideato e coordinato il progetto. “Tra i punti salienti – ricorda Romita – oltre all'importante valorizzazione dei vitigni autoctoni Vitovska e Terrano e dei luoghi, il Carso, dove si coltivano e sono prodotti gli omonimi vini, vi sono argomenti rilevanti come il cammino delle comunità locali verso il 2030, legato alla sostenibilità della produzione regionale, la sinergia tra le stesse città grazie al lavoro infaticabile di Tiziano Venturini, Coordinatore del FVG di Città del Vino”.

 “Il riconoscimento a Duino Aurisina ha un alto valore anche in un’ottica di collaborazione europea tra Paesi vicini e confinanti – ha commentato il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon –. Il Carso è da sempre un territorio di influenze tra lingue e culture diverse e il titolo di Città Italiana del Vino 2022 è anche un omaggio a una condivisione di valori e di reciproca collaborazione tra territori e culture diverse. Anche in questo caso l’enoturismo e la difesa delle economie locali è un grande terreno di unione e confronto”.

Tra i numeri del progetto da segnalare 33 schede di eventi del Friuli Venezia Giulia, che vedranno lo sviluppo da febbraio a dicembre 2022. Tra le schede presentate figura la presenza di oltre 25+15 comuni della Regione e delle vicine Slovenia e Croazia per rendere transfrontaliero il progetto, oltre 13 Pro Loco regionali, per un totale di 218 soggetti coinvolti, tra pubblici e privati, a cui vanno ad aggiungersi tutte le aziende agricole partecipanti a vario titolo. Un “esercito” di quasi 500 entità pronte a promuovere la candidatura.

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