A Trieste la prima opera di Nicola Piovani

imagazine_icona

redazione

3 Maggio 2021
Reading Time: 2 minutes

Prove iniziate nei giorni scorsi

Condividi

Il premio Oscar Nicola Piovani sceglie Trieste per la sua prima opera lirica, che prenderà vita al Teatro Verdi nelle prossime settimane.

Il musicista è arrivato in questi giorni in città e ha già iniziato le prove, un percorso a stretto contatto con il Verdi e con tutti i professionisti coinvolti, che sarà anche raccontato attraverso un documentario.

Amorosa presenza” è la sua prima opera composta, frutto di una lunga gestazione, che porterà in scena la storia di due ragazzi degli anni Settanta innamorati dell’amore, ma caratterizzata anche da imprevisti e colpi di scena. Un progetto rilevante per il teatro, che arriva nel momento della ripartenza dopo le chiusure legate al Covid-19 e che rappresenta un motivo in più per guardare con positività alla ripresa completa dell’attività.

Per Piovani è un gradito ritorno a Trieste. Nel 2018 ha diretto il concerto “Piovani dirige Piovani” organizzato dalla Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi, insieme al Comune di Trieste.

L’opera: “Amorosa presenza”, in due atti, ha origini lontane. La prima idea risale al 1977, rimasta poi a lungo in un cassetto.

«Vincenzo Cerami mi parlò del romanzo che stava scrivendo – spiega Piovani – e mi sembrò un soggetto perfetto per ricavarne un libretto d’Opera. Avevamo una commissione verbale dal Teatro dell’Opera di Atene e cominciammo a lavorare serratamente alla scaletta e al libretto dell’opera. Quando eravamo a circa metà del guado, la commissione greca si volatilizzò. Bussammo alla porta di qualche teatro italiano, ma lo facemmo con molta timidezza e troppo pudore». Il progetto resta fermo, per tanti anni «ma quando ho raccontato questa storia in un’intervista- prosegue- quando ho detto che se ne sarebbe riparlato “alla prossima reincarnazione”, ho ricevuto una telefonata del direttore generale del Teatro Verdi Antonio Tasca, che mi proponeva di riprendere a Trieste quel progetto. Ho accettato e mi ci sono buttato a capofitto con molta euforia, ho ricominciato a lavorarci con l’aiuto di Graziella e Aisha Cerami e, grazie al Teatro Verdi di Trieste, al sovrintendente Stefano Pace, al direttore artistico Paolo Rodda quest’Opera vedrà la luce durante la prossima stagione. Si racconta – aggiunge Piovani – che Giuseppe Verdi rispondesse, a chi gli chiedeva com’era il suo prossimo lavoro, “Speriamo che venghi bene”, frase che riassume bene il mio sentimento nei confronti di questo “lavoro in corso”».

Visited 1 times, 1 visit(s) today
Condividi