Banco Alimentare, donazioni in aumento nonostante la crisi

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Vanni Veronesi

20 Febbraio 2014
Reading Time: 3 minutes

Resi noti i dati del 2013

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L’Associazione onlus Banco Alimentare del Friuli Venezia Giulia, affiliata alla Fondazione Banco Alimentare Onlus, che ha come scopo quello di contribuire alla soluzione dei problemi della fame, dell’emarginazione e della povertà mediante la raccolta delle eccedenze agricole e alimentari e la ridistribuzione delle stesse a Strutture ed Associazioni che si occupano di assistenza a poveri ed emarginati, ha da poco presentato la Relazione dell’Attività 2013 e il Progetto di sviluppo per l’anno 2014: ne emerge un quadro spaccato a metà, che evidenzia una distanza sempre più sensibile fra l’operato della politica e quello dei cittadini.

Per la prima volta dalla nascita del Banco FVG, il numero delle strutture convenzionate non è salito rispetto all’anno precedente; Clara Braidotti, responsabile della comunicazione, spiega che «siamo stati costretti a bloccare le richieste di nuove convenzioni, nonostante siano numerose, a causa dell’aumento degli assistiti che si rivolgono alle strutture caritatevoli già convenzionate». Il 2013 è stato anche l’ultimo anno in cui l’AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) ha fornito le eccedenze della Comunità Europea; nel corso del 2014, infatti, le risorse devolute dall'Unione Europea ai Banchi Alimentari nazionali scenderanno dai tradizionali 100 milioni di euro annui, garantiti dal vecchio PEAD (Programma europeo di aiuti alimentari agli indigenti), ai soli 35 del nuovo FEAD. Inoltre, l’Italia deve ancora stilare a presentare a Bruxelles il proprio piano operativo, che prevede uno stanziamento di 30 milioni per il Banco alimentare nazionale da sommare ai 35 del FEAD: resta comunque un ammanco di 35 milioni rispetto agli anni precedenti, senza contare che, se pure dovesse andare tutto a buon fine, le prime forniture alimentari giungerebbero appena fra settembre/ottobre, comportando un drammatico vuoto di derrate per parecchi mesi.

A tutto questo si somma il recente cambio di governo, che complica ulteriormente l’iter delle trattative.

A fronte di una drastica riduzione di fondi voluta dalle segreterie europee, la sensibilità della gente nei confronti della fame e della povertà è invece aumentata: dalle 2.021 tonnellate di alimenti raccolti dal Banco FVG nel 2012, si è infatti passati nel 2013 a ben 2.138 tonnellate, per un valore commerciale complessivo di circa 6,6 milioni di Euro. Ancora una volta, il culmine dell’attività è stato registrato nella Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, svoltasi lo scorso 30 novembre, che ha visto impegnati 6.500 volontari in 756 punti vendita del Friuli e del Veneto orientale, con il risultato straordinario di 604 tonnellate di alimenti (circa 2 milioni di euro il valore complessivo) raccolti in un solo giorno.

Alla realtà della Colletta, ormai consolidata da diciotto anni di esperienza, si somma quella più recente del programma Siticibo, attivo dal 2008. Siticibo si concentra nella raccolta del cosiddetto ‘fresco di giornata’ rimasto invenduto nei supermercati: si tratta di pane, ortofrutta, latticini, prodotti di pasticceria e altri alimenti tali da garantire agli assistiti un regime alimentare più vario e di maggiore qualità, con scadenza non inferiore alle 48 ore, che vengono recuperati dai volontari del Banco e ridistribuiti immediatamente nelle strutture caritative convenzionate. Nel 2013, il programma in regione ha registrato 517 tonnellate di cibo raccolto in 60 punti vendita.

Potenziare il programma Siticibo, nonché consolidare e sviluppare ulteriormente la consueta attività dell’Associazione, aumentando del 10% le quantità di alimenti raccolti e redistribuiti: sono questi gli obiettivi del Banco Alimentare regionale per l’anno in corso. Traguardi ambiziosi, in attesa che la politica torni a fare di nuovo la sua parte.

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